Quattordici Senatori Pd si autosospendono. Domani assemblea nazionale del Partito

Creato il 13 giugno 2014 da Nicola933

Doveva essere il weekend della svolta. Quello in cui il Pd si riuniva in assemblea nazionale per trovare un punto di incontro tra le varie correnti del partito. Si preannuncia invece un weekend di fuoco, dopo la scelta presa da 14 senatori di autosospendersi dal partito. La decisione è stata presa a sostegno del Senatore Mineo, non condividendo la sua sostituzione in Commissione affari Costituzionali al Senato.

Una scelta assunta democraticamente all’interno del gruppo – chiarisce il Ministro Boschiè chiaro che se i membri non rappresentano più la linea del partito possano essere sostituiti” e in più si appiglia ad un elemento formale “Mineo non era un membro permanente della prima commissione”.  La stessa sorte era toccata qualche tempo fa a Vannino Chiti, sostituito perchè già presidente di un’altra commissione ed anche al senatore Mauro che ha accusato  il suo gruppo (Ppi) di essersi lasciato pilotare da membri del governo. Tre soggetti diversi, accomunati però da un destino comune, rei di avere espresso contrarietà verso il disegno del Governo sulla riforma del Senato.

Matteo Renzi, sempre aperto al dialogo con gli altri partiti ma non con il suo, non intende scendere a compromessi: “non ho preso il 41% per lasciare il futuro del partito in mano a Corradino Mineo” e aggiunge “le riforme non si annunciano… contano più i voti degli Italiani che il diritto di veto di qualche politico“. Una presa di posizione che non piace a molti senatori del Pd: Casson, Chiti, Corsini, D’Adda, Diridin, Gatti, Giacobbe, Lo Giudice, Micheloni, Mineo, Mucchetti, Ricchiuti, Tocci e Turano si autosospendono. La reazione del governo non cambia e il sottosegretario di palazzo Chigi Luca Lotti rincara la dose: “credo che 14 senatori non possano permettersi di mettere in discussione il volere di 12 milioni di elettori e non possono bloccare riforme che hanno chiesto gli italiani” secondo Lorenzo Guerini poi “alla fine rientreranno tutti perchè non sanno dove andare“. La verità è che per quanto il governo si sforzi di minimizzare, 14 senatori in meno al Senato contano e come. I numeri ci dicono che il Governo Renzi ha ottenuto al senato la fiducia di 169 senatori, toglierne 14 significherebbe scendere di sei voti al di sotto della maggioranza.


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