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Quattro chiacchiere con Nathan Piperno sul futuro di Inner Void e Zaharia

Creato il 18 novembre 2014 da Edoedo77

zaharia_artwork

Li abbiamo conosciuti a metà febbraio per il loro Zaharia, interessante gdr proposto su Kickstarter che però non è riuscito a decollare.

Come si ricorderà, infatti, la campagna di raccolta fondi venne annullata a marzo per gli scarsi risultati ottenuti e del particolare gdr non se ne è saputo più molto. Abbiamo così parlato con Nathan Piperno, uno degli autori del gioco e dei componenti di Inner Void, la software house romana che ha gettato le basi per Zaharia parlando del futuro di questo gioco e dello stesso team di sviluppo.

Quattro chiacchiere interessanti per apprendere dell’esistenza di un nuovo gdr, chiamato momentaneamente Frozen World di cui si sa ancora poco (vi mostriamo alcuni artwork, ndr) e che potrebbe, se tutto dovesse andare per il verso giusto, gettare le basi per riportare Zaharia in vita. Si tratta di un gdr a sfondo apocalittico.

Vi auguriamo una buona lettura.

La campagna Kickstarter di Zaharia non è andata come volevate. Quali, secondo voi, le cause?

Le cause sono molteplici ed è difficile per una persona esterna al team vederle tutte, nonostante qualcuno abbia provato a farlo. Sicuramente l’inesperienza ha avuto il suo grande peso, c’è poco da fare, questo ha avuto un impatto a diversi livelli, ma bisogna anche considerare la lenta morte di cui sta soffrendo ancora adesso Kickstarter e il fatto che ci sono state anche oggettive responsabilità che possiamo far ricadere su persone che, fortunatamente, non fanno più parte del team.

Con il senno di poi avremmo dovuto cominciare con qualcosa di meno ambizioso, ma con il senno di poi è facile giudicare, Zaharia è un progetto che ci ha impegnato per un anno e mezzo. Abbiamo però fatto tesoro dell’esperienza.

Quale potrebbe essere la carta vincente per riproporre al meglio il gioco?

Oggi l’unico modo di riproporre un titolo del genere è finanziarselo da soli. Kickstarter ha raccolto un terzo dei fondi dell’anno precedente e ho visto decine di progetti promettenti rimanere nell’oblio: ormai KS sembra essere utile solo per fare marketing, come nel caso di Kingdom Come, un progetto che ha dietro grossi fondi e che ha usato Kickstarter per racimolarne altri ma soprattutto per farsi conoscere. Ormai su Kickstarter è difficile, se non impossibile, vedere il piccolo team tirare su grosse cifre, non solo perché il mercato indie è sempre più ricco di nuove uscite, ma anche perché, e lo dico da giocatore, molta della roba che è uscita fuori da Kickstarter si è rivelata deludente, a volte i progetti neanche sono stati portati a termine.

Se riproporrete una campagna di crowdfunding, Kickstarter sarà ancora la prima scelta?

Molto probabilmente no. Kickstarter per noi significa sopportare spese di circa 10’000 euro l’anno per evitare problemi legali, poiché l’unico modo per accedere a Kickstarter dal nostro Paese, per ora, è quello di appoggiarsi ad altri Paesi. Abbiamo deciso che non ne vale più la pena, almeno per ora, poi se un giorno Kickstarter dovesse aprirsi anche all’Italia potremmo anche pensarci.

Il vero problema è che, come ho già detto, vedo ogni giorno ottimi progetti fallire miseramente, non so quindi come si evolverà il crowdfunding in futuro.

Di Zaharia abbiamo apprezzato le idee e l’ambientazione, saranno mantenute?

Stiamo lavorando su un progetto diverso adesso proprio perché non volevamo (mi si perdoni il termine) stuprare Zaharia. Non svilupperemo Zaharia finché non avremo i fondi per fare un prodotto di qualità, fedele alle idee che ne hanno fatto da base durante il concepimento.

Ci saranno modifiche rispetto al progetto originario, ovvero, pensate a ridimensionamenti o ad espandere il tutto?

Impossibile saperlo. Zaharia potrebbe essere il nostro prossimo gioco, come potrebbe anche finire nel dimenticatoio per sempre. L’esperienza accumulata prima con Zaharia e poi con il nostro nuovo progetto ci ha permesso di capire che realizzare Zaharia come dovrebbe essere realizzato non è un’impresa semplice, ma ridimensionarlo significherebbe rovinarne la natura.

Zaharia si farà quando ci saranno i fondi per farlo, non accetteremo mai di tirare fuori un prodotto scadente solo per poter dire di aver realizzato Zaharia.

Quando, secondo voi, risentiremo parlare di Zaharia?

Spero il prima possibile, ma la realtà è che non è facile trovare i fondi per noi, dovremo guadagnarceli lentamente o sperare nella comparsa di un virtuoso investitore che crede nel progetto. Non penso, realisticamente, che i lavori su Zaharia possano riprendere a pieno ritmo prima di un paio di anni, nello scenario migliore.

Siete al lavoro su un nuovo progetto, di cosa si tratta? Può rilanciare il progetto Zaharia?

Stiamo lavorando su un altro RPG, temporaneamente denominato Frozen World, con un setting post apocalittico e la stessa attenzione a dialoghi, scelte, interpretazione e ambientazione che caratterizzava Zaharia, ovviamente però il progetto è più piccolo e tecnicamente meno avanzato. È un progetto a basso budget, ma grazie al nostro team siamo sicuri sarà comunque un progetto di qualità che speriamo possa aprirci la strada nel mondo degli sviluppatori e, in futuro, permetterci di realizzare giochi sempre più complessi e ambiziosi. E sì, speriamo che il tutto un giorno possa portarci a sviluppare Zaharia.

Da cosa è nato il progetto?

Principalmente dalle persone che compongono il nostro team. Mi spiego meglio: ho la fortuna di lavorare con persone eccezionali, e non solo sotto il profilo lavorativo, quindi quando ho pensato a quale sarebbe stato il nostro prossimo progetto ho pensato a qualcosa che avrebbe sfruttato al massimo le nostre risorse, sia creative che economiche.

Le nostre priorità erano non solo quelle di sfruttare adeguatamente il talento di tutti, c’era anche l’esigenza di creare qualcosa di cui andare fieri, qualcosa creato con il cuore, anche perché solo così si può dar vita ad un’opera di qualità, solo così si può uscire dall’anonimato.

Qual è il punto di forza di Zaharia? Storia, dialoghi, ambientazione, atmosfera?

Probabilmente tutte queste cose e anche molte altre, che rimarranno i pilastri dell’esperienza che un giorno speriamo di realizzare. Ovviamente il mondo dei videogiochi evolve in fretta, nuove e intriganti idee di design si fanno strada ogni giorno e il concept di Zaharia evolverà allo stesso modo, per essere comunque innovativo e fresco anche se dovesse trasformarsi in realtà solo tra diversi anni.

A chi è rivolto il gioco?

A tutti coloro che amano i giochi di ruolo ricchi di dialoghi, scelte e possibilità interpretative. Le stesse idee di coerenza, libertà e organicità di Zaharia si ritrovano anche in Frozen World, sebbene interpretate sotto la luce di una differente ambientazione e del differente ruolo che avrà il personaggio interpretato dal giocatore.

Può essere indirizzato anche a giocatori di ruolo alle prime armi?

Sì, ma anche a coloro che i giochi di ruolo non li hanno mai toccati. Il successo dei ragazzi di Telltale con giochi come The Walking Dead o The Wolf Among Us è la prova che i videogiocatori sono sempre di più interessati ad esperienze narrative valide, nelle quali si ha la possibilità di influenzare direttamente il corso degli eventi. Questi giochi non presentano elementi che tradizionalmente vengono attribuiti al gioco di ruolo, come la crescita di livello o l’accumulare oggetti di vario genere, ma presentano quegli elementi che, secondo me e tanta altra gente, costituiscono il cuore di un gioco di ruolo: la possibilità di interpretare un personaggio e influenzare con le proprie scelte un contesto capace di evolvere dinamicamente.

Frozen World si rivolge a chiunque sia interessato al vivere in prima persona una storia, diventando il perno di un’esperienza narrativa capace di adattarsi alle scelte del giocatore. Sarà disponibile una difficoltà più facile, per chi è interessato solo alla storia e ai dialoghi, e al contempo sarà possibile vivere l’esperienza completa, dove sarà importante la corretta gestione delle abilità del proprio personaggio, del gruppo che accompagna il giocatore e delle risorse che mantengono tutti in vita. In questo modo possiamo offrire un’esperienza completa e appagante al giocatore più esperto, grazie ad un gameplay capace di offrire una sfida ed aiutare il comparto narrativo a creare la sensazione di vivere in un mondo post apocalittico, ma al contempo non tagliamo fuori coloro che sono interessati solo alla storia.

ARTWORK DI FROZEN WORLD

Ecco, come già accennato, alcuni artwork di Frozen World, titolo ancora poco conosciuto in fase di realizzazione da Inner Void.


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