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Quattro in italiano.

Creato il 04 aprile 2011 da Enricobo2
Quattro in italiano.
Quanto accaduto in seguito al post del primo aprile e più ancora dopo quello che annunciava l'uscita del mio libro su Boopen, mi hanno convinto che se ho una capacità, è quella di farmi sopravvalutare da chi mi ascolta. Non c'è dubbio che tutto ciò mi abbia aiutato nella vita e nel lavoro, ma la realtà deve essere considerata con freddezza, accantonando le ali dell'entusiasmo, anche se non c'è nulla di più delizioso e gradevole dell'adulazione. Per il pesce prometto che mi comporterò meglio il prossimo anno, tuttavia devo dire che sono rimasto commosso anche se stupito dal credito che sono riuscito a mettere insieme. Soprattutto nel caso del libro, ho raccolto espressioni di stima che vorrei riportare a livelli più vicini alla realtà, se no passa il messaggio che io sono davvero bravo a scrivere. A prescindere dal fatto che da questo giudizio ad essere scrittore lo spazio rimane grandissimo e nella maggior parte dei casi invalicabile, è necessario esaminare bene gli antefatti prima di dare giudizi avventati. Di norma è la scuola che ti fornisce quantomeno la tecnica dello scrivere; ti aiuta poi a maturare la capacità di generare idee e ti abitua a coordinarle per poter alfine dare loro un sembiante letterario che deve essere quantomeno sufficiente prima di, come si dice, aprire bocca.

Quattro in italiano.

Il libro su Boopen

Il Liceo Classico è sempre a mio parere, quanto di meglio abbiano inventato per arrivare a questo fine. Quindi, tanto per chiarire alle mie ammiratrici ed ammiratori la situazione, mi vedo costretto a fare outing, che tanto è di moda. L'ultimo anno del Liceo è quello topico che porta alla Maturità, prova in tutti i tempi, epocale, vera e propria svolta di vita. La professoressa Palliano, era alle prime armi nell'insegnamento, dettava infatti la lezione e l'autore chiave su cui si basò il programma dell'anno fu Sperone Speroni seguito dal Pulci, evidenti argomenti della sua tesi di laurea, tralasciando o relegando al ruolo di minori, Foscolo e Manzoni, mentre di Ungaretti, Quasimodo e Saba rimasero fuori dal programma senza pietà. Tuttavia un'idea ben chiara del mio valore ce l'aveva, come risulta dall'allegata pagella che riporta i miei successi nella lingua di padri, anche se in greco e latino non ero molto meglio. Verò è che nel terzo trimestre, non riportato, ma credetemi sulla parola, arrivai ad una totale sufficienza, dovuta probabilmente alla sua bonomia, ma di certo le armi con cui mi presentai all'esame erano piuttosto deboli. Ebbene proprio lì cominciò a manifestarsi quella dote di cui vi ho parlato all'inizio e che per fortuna mi ha accompagnato per tutto il resto del mio cursus honorum, tanto che, inopinatamente uscii con la media del 7, che all'epoca era considerata piuttosto alta, tanto che mi diede diritto all'ammissione gratuita al collegio universitario del Poli. Il 7 in italiano, credo il primo nei tre anni di Liceo, lasciò basita la stessa Palliano che all'esposizione dei tabelloni, me lo fece notare incredula, anche se, spero, non dispiaciuta. Il suo giudizio era sempre stato piuttosto tranchant, poche idee male espresse con un italiano approssimativo e genericamente povero. Forse era troppo severa ma non aveva torto, tanto è che il giudizio corroborava quello dal prof. Rangone dei due anni precedenti, di certo più ricco di carisma ed esperienza che in prima Liceo mi aveva anche rimandato ad ottobre. Quindi a chiosa di quanto detto sappiate con chi avete a che fare. E' pur vero che la pagina del sito dove viene presentato il libro ha già raggiunto ben 150 visite (credo la quasi totalità dei miei cultori) ma non poniamo limiti alla provvidenza.
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