Quattro taxi verso nord
Titolo: Quattro taxi verso nord
Autore: Elizabeth Walcott-Hackshaw
Editore: CartaCanta
Pagine: 189
Prezzo: € 15,00
Pubblicazione: dicembre 2010
ISBN: 978-88-9662-926-0
Valutazione Libri Consigliati: apprezzabile.
Nell’immaginario collettivo i posti vacanzieri sono perennemente in festa, avvolti da un’atmosfera serena, ricca di leggerezza, musica, colori e sorrisi. Quasi che si trattasse di terre estranee ai problemi che affliggono tutti gli altri paesi del mondo. In realtà non è così, anzi, spesso le mete turistiche sono anche città pericolose e problematiche per chi si trova lì non da ospite ma da cittadino. Non fa eccezione Trinidad, l’isola caraibica che fa da sfondo agli undici racconti racchiusi in Quattro taxi verso nord.
L’elemento imperante è il contrasto continuo tra l’incanto dei paesaggi e la violenza che insieme alla sofferenza affligge la popolazione, soprattutto quella femminile.
Gli undici racconti potrebbero definirsi una sorta di varianti sul tema, nel senso che al centro di ciascuno di essi si pone sempre un nucleo famigliare, in particolar modo il rapporto tra fratello e sorella che è sempre un vincolo estremamente forte ma anche doloroso, come si evince dai racconti Strano frutto e Uccidere lune. Come sottolineato in precedenza, emerge la preminenza dell’uomo sulla donna che, inevitabilmente, ne risulta sottomessa e soffocata. Non stupisce quindi che nel già citato Strano frutto lei dica che “la parola di un uomo conta sempre di più di quella di una donna, quindi anche se sono io quella che ha scoperto che mio padre è scomparso, [i poliziotti] parlano soprattutto con Simon.” O che, sempre una lei, sopporti un marito aggressivo e avaro di sentimenti, come in Pine hill.
Le prime delle undici storie si snodano in modo confusionario e un po’ macchinoso, tanto che si perde facilmente l’oggetto del racconto e il suo sviluppo, mentre le ultime, soprattutto a partire da Il reparto, emergono rispetto alla precedenti per capacità di coinvolgimento e originalità della trama. Una nota a parte merita la capacità espressiva e la ricerca della terminologia che, in più occasioni, avrebbe richiesto una maggiore accuratezza, evitando ad esempio il ripetersi di frasi uguali o troppo simili. Particolare, oltre che immediato, è il richiamo a Virgilio, guida di Dante nei regni dell’oltretomba, nella scelta del nome Virginia, che nel racconto da cui la raccolta prende nome, accompagna la protagonista nelle città dei cancelli, delle fogne e in quella proibita. Nonostante tutte le storie siano molto dure, nelle ultime pagine emerge una voglia di riscatto sociale che è quindi ribellione allo stato di povertà e rifiuto della violenza. Così, ne La stagione degli aquiloni entra in scena la speranza, la forza di pensare a un futuro migliore e di rischiare per realizzarlo.
Questa raccolta ha il merito di aver messo in luce aspetti nascosti e scomodi di un’isola caraibica, troppo spesso sinonimo di sorrisi e spensieratezza, e di aver condotto il lettore in un viaggio cominciato con l’oscurità della cieca accettazione e terminato con il buon auspicio del volo libero degli aquiloni.
Maria Grazia Piemontese per Libri Consigliati