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Quei falsi miti di chi non vuole fare la Conservazione Sostitutiva

Creato il 11 marzo 2014 da Alessandro Nuvoloni @GestProcessi

ICT4Professional ha recentemente pubblicato un articolo molto interessante, descrivendo le principali obbiezioni mosse da professionisti e studi riguardo al tema della conservazione sostitutiva e della digitalizzazione dei processi documentali . La conservazione sostitutiva dei documenti, soprattutto per le società che scelgono l’outsourcing ovvero la terziarizzazione del servizio di gestione e conservazione può costitruire, per professionisti nel settore legale o amministrativo, un nuovo settore dove aumentare il proprio pacchetto di competenze per proporsi sul mercato con un ulteriore servizio.

Sono state rilevate 13 obbiezioni principali, che possiamo raggruppare in due principali categorie:

  • Pregiudizi legati alla scarsa conoscenza dell’argomento (e dalla volontà, da parte di chi la conosce, di renderla forse più complessa di quello che effettivamente è);
  • Pigrizia, reticenza alle novità che possono anche apportare un aumento del giro d’affari;

Di certo, va detto che man mano che le modalità di conservazione sostitutiva dei documenti verranno adottate da un numero sempre crescente di imprese ed organizzazioni tali obbiezioni andranno scemando, ma va detto ancora una volta, quanto le attivita` di informazione e divulgazione tanto del quadro normativo, quanto delle tecniche e tecnologie proprie della conservazione sostitutiva sia davvero un servizio necessario per incidere non solo sull’efficienza dei processi documentali o sui costi di gestione, ma addirittura (in alcuni casi, come nell’ambito degli studi professionisti) anche per lo sviluppo di nuovi servizi e nuove opportunita` di business.

Quei falsi miti di chi non vuole fare la Conservazione Sostitutiva: LEGGI L’ARTICOLO SU ICT4PROFESSIONAL.


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