Quei panni di Nando Mericoni mai abbandonati dalla sinistra nazionale.

Creato il 07 novembre 2013 da Catreporter79

Non conta più la pena di morte (abolita dall’Italia sabauda due secoli fa) mediante camera a gas, fucilazione, iniezione letale od impiccagione. Non conta più la sanità privatizzata, che non concede le cure antitumorali a coloro i quali non siano in grado di permetterselo economicamente. Non conta più la spaccatura tra un sistema scolastico privato, degno di ogni eccellenza, ed uno pubblico lasciato preda dell’abbandono e del degrado, con i metal detector e i cani antidroga a tenere a bada la disperazione di ragazzi con le scarpe sfondate. Non conta più l’orrido abominio giuridico del “third strike”, che rinchiude un cittadino a vita in una gabbia e senza possibilità di uscire sulla parola, magari per aver rubato una penna, una gomma e poi una matita. Non contano più le stragi in scuole ed uffici e la vendita libera di fucili mitragliatori a minorenni e psicolabili. Non contano più le esecuzioni di minorenni e portatori di handicap. Non contano più i casi di bambini tratti in arresto e ammanettati all’interno dei loro asili per aver fatto un capriccio di troppo. Non contano più il maggior indice mondiale di obesità e la mancanza assoluta di una giurisprudenza che tuteli la salute alimentare dagli interessi delle multinazionali. Non conta più lo scempio degli ecosistemi pepretrato impunemente delle grandi corporations. Non contano più i ghetti, con le minoranze rinchiuse e spogliate di ogni prerogativa civile, il razzismo, il KKK e le migliaia di condannati, senza prove, sulla base di una sola colpa: avere la pelle scura. Non contano più le menzogne per aggredire popoli e paesi, Guantanamo, i reticolati e le muraglie per respingere i migranti, Abu Ghraib e la boccetta delle lenti a contatto portata in sede ONU per provare che qualcuno aveva ciò che non aveva. Non contano più il Napalm, la Cambogia, Granada, il Cile o Lumumba. Non conta più la privacy violata e la stampa asservita. Non conta più il Cermis. Non conta più Chico Foti. Un democratico del quale si sa soltanto che è italo-americano e che ha una moglie afro-americana diventa sindaco di New York e tanto basta, alla sinistra italiana, per edificare un templio di lodi ed agiografie internetico-mediatiche in onore di un nuovo “eroe” e del suo sistema. “Ah! Se solo avessimo uno così in Italia!”; ecco il nuovo-vecchio refrain che torna a violentare il buonsenso, il biglietto da visita di un segmento politico imprigionato in un inguaribile e caciocavallesco provincialismo esterofilo e nei postumi della sciagurata sbornia del protointernazionalismo marxiano. Cronometriamo la durata di questa nuova infatuazione, presto destinata a scontrarsi con la severa realtà, come avvenne con quel Zapatero che cannoneggiava i migranti o con quell’Hollande che voleva brutalizzare la Siria e il Mali.



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