Sono già due giorni che 60 subsahariani sono stati abbandonati alla frontiera tra il Marocco e la Mauritania. Una zona desertica, dove è difficile la sopravvivenza senza una logistica sofisticata. I loro crimine ? Essere entrati clandestinamente in Marocco. La loro colpa ? Essersi fatti arrestare dalle forze dell’ordine. Il loro avvenire ? Incerto. Senza assistenza, senza acqua o nutrimento, quali sono le loro chanses di di sopravvivere prima di essere intercettati dalle forze mauritane o che la loro strada sia incrociata da qualche carovana ? Questo dramma non è un caso isolato. Ogni mese, alcune ONG denunciano le misfatte commesse dalle autorità in carico dell’espulsioni dei clandestini. Popolazioni fragili e marginalizzate, i clandestini sono manna per tutti i trafficanti, i razzisti e i sadici. Le espulsioni sono non sempre giustificate ma comunque devono essere fatte nel rispetto della dignità dell’uomo. Non si puo’ da un lato denunciare la sorte riservate ai tanti marocchini che rischiano la morte attraversando lo Stretto di Gibilterra e trattare poi i subsahariani come spazzatura. Molte ricerche dimostrano che il livello scolastico di questi giovani è superiore alla norma. Piuttosto che condannarli ad una morte certa perchè non dare a loro una chanse in Marocco. Perchè non fare del Marocco una destinazione scelta piuttosto che un punto di passaggio, di transito? Perchè non bisogna dimenticare che in definitiva è una questione di stabilità per la regione intera.