Quel car sharing che “favorisce i tassisti”

Creato il 20 settembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Milano – «Il car sharing favorisce anche i tassisti». Le affermazioni di Giovanni Maggioli, rappresentante del sindacato Unica Filt-Cgil, in un primo momento paiono contraddittorie ma ad un’analisi più approfondita sono verosimili.

Ebbene sì, perché (sia pure sul lungo periodo) i circa 5300 tassisti del capoluogo lombardo potrebbero trarre beneficio dal boom del car sharing in quanto sempre più milanesi rinunciando al possesso di un’auto propria diventano possibili fruitori di taxi.

In Italia ma anche all’estero, la mobilità metropolitana sta cambiando repentinamente, e la realtà milanese ne è forse il miglior esempio. I costi legati al mantenimento di una auto di proprietà sono onerosi. Con il car sharing possiamo dimenticarci di bolli, assicurazioni, garage, benzina, strisce blu… e naturalmente evitare di spendere migliaia di euro per l’acquisto di un’auto (e IVA annessa).

A Milano il car sharing è gestito da diverse compagnie (Enjoy, Car2Go, Twist, E-Vai e GuidaMi) in un mercato dinamico e competitivo che molto ha da offrire.

«Sicuramente abbiamo subito un calo iniziale della domanda – dice Maggioli – ma a lungo termine il car sharing potrebbe veramente favorire la categoria – E continua – Come i bus, la metro e i tram, anche il car sharing contribuisce a diffondere un modo di spostarsi che prende sempre meno in considerazione l’opzione dell’auto di proprietà. In molti, infatti, stanno vendendo i propri mezzi di trasporto personali per utilizzare solo quelli pubblici o il car sharing. In questo modo si creano, anche per noi, nuovi potenziali clienti».

di Emanuele Stalla


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