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Quel che finisce

Creato il 18 agosto 2010 da Parolecomplicate

E’ molto dolce che la morte metta a posto un po’ tutto. Con quel suo profilo democratico, pacificatore, un po’ bicamerale. Bella la morte, che ci fa vedere le cose buone di tutti o quasi. Appena muoio voglio che mi si ricordi come quello che non si incazzava quando gli rubavano il telefono, come quello che ha sempre trattato bene i propri nonni. Se nella mia vita ucciderò qualcuno, voglio che lo si ricordi come un gesto d’amore. Perché l’amore e l’amorte si sa, dai. Un po’ come il potere e i segreti. Oppure la spiritualità e la comunicazione. Appena muoio voglio che mi si ricordi come un grande comunicatore, a prescindere da quello che ho già fatto e che farò, anche a prescindere da quello che dico. Siamo un popolo di grandi comunicatori noi, abbiamo una naturale propensione alle emozioni. Che poi queste nascano male e portino a peggio, bon, che c’entra? Noi intanto comunichiamo. Attentamente. Non ci fotte nessuno, a noi, in vita. Da morti, poi, siamo perfetti. Anche ai nazisti, per dire, piacevano i fiori.


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