Magazine Cultura
Mentre mi passano fra le mani libri di
Burroughs, Harper Lee, Capote, Pasolini mi rendo conto di come il
mercato del libro sia cambiato. Me lo ripeto ogni giorno ma non ne ho
una vera percezione. Oggi probabilmente nessuno investirebbe su
Ginsberg, molte case editrici cercano prodotti spendibili,
culturalmente digeribili. Ma credo anche che siano sempre meno gli
autori disposti a investire su se stessi e sul proprio lavoro. Chi ha
voglia di perdere cinque o sei anni della propria vita a scrivere un
libro per poi vederlo sparire dalle librerie nel giro di due mesi?
Chi se la sente di investire tanto per poi vedersi fagocitati da un
mercato che premia quasi esclusivamente chi alle spalle ha una casa
editrice forte nel marketing e abbastanza potente da piazzare il
libro in concorsi e vetrine? Molto meglio puntare su un libro pronto
in qualche mese, dopotutto l'attimo da cogliere è più veloce della
luce e se lo perdi sei fottuto. Così ecco che anche nella saggistica
aumentano i casi di Instant book mentre nella narrativa abbondano
quelli che io definisco “libri Take Away”. C'è però da
considerare anche un altro aspetto. Quali sono i libri che alla fine
restano? Anche se il mondo del libro è in caduta libera, anche se
l'editoria si arrampica sugli specchi e le librerie precipitano nel
caos, alla fine, quali sono le autrici e gli autori che ricordate?
Quante autrici e quanti autori italiane/i, per esempio, pubblicate/i
negli ultimi 10 anni rimarranno nella storia della letteratura? I
grandi best seller, da Hunger Games alle 50 sfumature, dai vari amori
Newtoniani ai frati incappucciati rimarranno? Io se penso ad autori
recenti faccio fatica ad individuare degli italiani. Mi vengono in
mente i “grandi”: Eco? Fa già praticamente parte della storia mi
pare anche se è il suo mito ad avere la meglio. Baricco? La
Maraini? Certo resteranno. Ma se scendiamo sotto i quaranta? Qual'è
la formazione degli autori e delle autrici di oggi? Quanto investono
sulla letteratura e sulla scrittura?
Insomma non sono ancora riuscito a
trovare un nuovo McEwan, un McCarthy, un Murakami giusto per citare
alcuni degli autori che secondo me meritano un posto nella storia. E
con questo non voglio dire che non ci siano giovani autori
meritevoli. Voglio dire che forse il sistema impazzito dell'editoria
li mastica e poi li sputa senza apprezzarne il sapore.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
A proposito dell'autore
Cronachedallalibreria
4605 condivisioni
Vedi il suo profilo
Vedi il suo blog