Secondo quanto raccontano i giornali di mezzo mondo, i dati dell’economia europea sono catastrofici, e quelli riguardanti l’Italia.. beh.. sembrano essere pure peggiori. Una famiglia su quattro sta toccando la soglia della povertà, e i numeri della disoccupazione aumentano in maniera esponenziale.
Chissà quanti di noi, tra sei o dodici mesi, saranno andati ad allungare la lista.
Ma possiamo farci poco e nulla, solo cercare di prenderla con filosofia e non lasciarci dominare dall’ansia. Magari riderci su. Così, per tirarci su il morale, visto che a Marzo la favola pop anni ’80 “Tutto Matto” tornerà sulle scene – al momento per due sole serate, e in teatri di provincia – possiamo giocare a rivivere quel decennio in cui le atmosfere erano diametralmente opposte, e si respirava solo ottimismo, benessere, speranza e ricchezza accessibile a chiunque.
Non a caso uno degli oggetti-simbolo di quell’epoca sono i pattini a 4 rotelle che non solo spopolavano tra i ragazzini, ma facevano impazzire anche gli adulti.
Tutto cominciò con il manifesto de “Il tempo delle mele”, sicuramente una delle pellicole piùrappresentative del periodo, e con quel bacio tra teenager, un po’ casto e innocente ma già pieno di sottintesi pruriginosissimi.
Poi venne il resto: i marciapiedi del centro affollati di pattinatori di ogni età che ti sbattevano contro, le braccia e le gambe ingessate per le cadute madornali, fino alla trasformazione degli schettini (così si iniziarono a chiamare, con una delle primissime contaminazioni fra lingua inglese e italiana) in un vero e proprio feticcio erotico. Le rotelle arrivarono ai piedi delle Ragazze Fast-Food del Drive-In (antesignane di qualsiasi bunga-bunga) e, poco più avanti, ebbero un ruolo anche nelle pellicole hard-core, in un vero e proprio trionfo del lolitismo ante-litteram.
A differenza dei tempi attuali, erano giorni in cui tutti sentivano di poter prendere velocità, volare svelti utilizzando solo la forza dei propri piedi, e le quattro rotelle sotto la scarpa sembravano perfette, per andar spediti.
Il tempo ha dimostrato che quella voglia di correre, bruciar le tappe e divertici a tutti i costi ci avrebbe portato a sbattere contro il muro, a rovinare a terra e a farci male al sederino sociale. Ma questa è solo storia recente.