Quel diavolo d'un Nuragico fa le pentole e non i coperchi
Creato il 29 marzo 2012 da Zfrantziscu
di Stella del Mattino e della Sera
Una volta un personaggio di Achille
Campanile, Serenello, ragionò così: "A
proposito di non avere nulla da dire, ho letto che un tale ha scritto un volume
di 300 pagine intitolato La Vita di Numa Pompilio. Tu sai che della vita di Numa Pompilio, ad eccezione dell'episodio
della ninfa Egeria, non si sa nulla. Ora come avrà fatto quel tale a scriver
300 pagine sulla vita di Numa Pompilio? Probabilmente il sommario dell'opera
sarà questo: Capitolo I. Il mistero
della nascita di Numa Pompilio. Capitolo II. La completa oscurità circa i primi anni di vita di quel re romano. Capitolo
III. Dimostrazione dell'assoluta mancanza
di notizie circa le scuole frequentate da Numa Pompilio fanciullo. Capitolo
IV. Come e perché non possediamo lumi
circa la giovinezza di Numa Pompilio. Capitolo V. Il persistente mistero sull'età matura di costui. Capitolo VI. Difetto di qualsiasi informazione nei
riguardi di Numa Pompilio vecchio, eccetera."
A paragone dei feniciomani nostrani
Achille Campanile era un dilettante. Ecco come si esprimono.
Sulla cucina e la letteratura: "I Fenici
portarono con sé il loro peculiare bagaglio di usi e tradizioni di ogni genere,
compresi quelli culinari e di cottura [...] Purtroppo sul versante della vita
quotidiana e quindi anche circa i sistemi di cottura degli alimenti, la
documentazione materiale non è abbondante [...] E non possono essere di aiuto
neanche le fonti letterarie, dal momento che è perduta l’intera letteratura
fenicia, tranne i pochi echi che rimbalzano dalle pagine degli autori latini e
greci."
Sull'alfabeto e la letteratura: "E' paradossale sapere
che il popolo che inventò l'alfabeto, ha lasciato quasi nessuna traccia scritta
del suo passato". Sulla religione e
la letteratura: "Even in case of a correct
identification of the represented item, the meaning often escapes us. This is a
major problem that is mainly due to the total lack of Phoenician religious
texts and to the limited number of Phoenician funerary monuments".
Allora cosa c'è? Diodoro Siculo scrive che l'alfabeto lo
hanno inventato i Sirii e non i Fenici, ma non si può credergli perché è una
fonte classica e come si sa le fonti classiche non sono prove scientifiche. Erodoto
dice che l'alfabeto lo hanno inventato i Fenici e si può credergli perché le
fonti classiche sono attendibili, se dicono quello che piace alla maggioranza.
Diodoro ha sempre fatto tribolare in casa fin da piccolo e
scriveva solo sui blog, mentre Erodoto era un'autorità accademica.
Su queste poche informazioni si scrivono milioni di articoli
scientifici. Altro che le 300 pagine su Numa Pompilio.
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