“Paganini non ripete”, suona nei cimiteri, fa strage di donne, suona su una corda sola, ha fatto un patto col diavolo… Le leggende su Paganini hanno colpito la fantasia e la curiosità di molti, da Schirinzi e Granger a Kinski, con film e sceneggiati, e il film “Il Violinista del Diavolo” di Bernard Rose è l’ultimo in ordine cronologico.
Le leggende sono vere, fatta eccezione per il patto col diavolo, sul quale invece il film insiste parecchio. C’è da dire che Jared Harris è un ottimo diavolo, ed è forse l’unico punto forte del film.
In conferenza stampa David Garrett ha dichiarato di non essere un attore, e basta un’occhiata per accorgersene, senza contare che l’immagine di Paganini che viene presentata è piena di falsi. Tanto per cominciare Garrett non somiglia minimamente a Paganini, e si presenta come un incrocio tra Gary Oldman in Dracula e Ozzy Osborne.
Il famoso violinista e compositore viene inoltre presentato come un divo capriccioso, inaffidabile, indisponente e dipendente dalle droghe. Le scene alla “Comfortably Numb” non si contano. Sarà perché Garrett ha rivelato di essere amante dei Pink Floyd? Peccato che Paganini fosse invece costretto a cure a base di mercurio per una malattia polmonare.
“Paganini suona su una corda sola”. Vero, ma lo fece per una sfida dopo un concerto, non in una gara da taverna durante la quale le corde si rompono una per volta.
Vero invece il successo con le donne, sulle quali il violinista esercitava un fascino irresistibile. Successo che qui viene infarcito con una specie di “amore impossibile per il maledetto che potrebbe così redimersi”. Per quanto Andrea Deck sia decisamente brava, ne avremmo potuto fare a meno.
Garrett però, a differenza di Kinski, sa suonare davvero. Ma in questo film la musica ricopre un ruolo quasi misero: i pezzi di Paganini sono proprio pochi e risulta strano quel Capriccio eseguito con l’orchestra, visto che nessun Capriccio venne mai eseguito in pubblico. A peggiorare le cose c’è un brano dello stesso Garrett: “Io ti penso amore”.
Manca completamente la figura del Paganini chitarrista e direttore d’orchestra e nel complesso il film si presenta povero di idee, di qualità nelle battute, di scenografie e costumi.