Quel fil rouge da Breivik a Firenze: non sono pazzi, sono nazi

Da Mirella
La "sindrome del '37" è una brutta malattia. Dopo la crisi del '29-'33, la ripresa del triennio successivo, a causa di errori di politica economica, gli Usa precipitarono nella Doubvle Dip nel '37. Cosa successe in quel xecennio in Europa, lo sanno anche i sassi: prima la superinflazione si divorò la fragile Repubblica di Weimar, quindi nel '33 i tedeschi elesseo democraticamente un certo Hitler. Il resto è la marcia dell'oca verso la guerra, l'Olocausto, il genocidio e milioni di morti. L'inferno nazista e, in Italia, fascista.
Nossignori, non sono pazzi, sono nazi. Sono uniti da un crogiuolo di sottoculture che si rifanno all'odio razziale e alla supremazia dei bianchi... Da Breivik alla strage dei senegalesi a Firenze, c'è un filo rosso che unisce certi terrificanti episodi. Un clima da monitorare, dopo il Progrom contro un campo Rom a Torino. L'Europa deve contrastare la crisi del debito e la crisi economica, perché in questo clima la "caccia al diverso", la "ricerca del capro espiatorio" e il "pericolo Xenofobia" allignano come non mai.
Einstein, a chi gli chiese di che "razza fosse", rispose: Appartengo alla razza umana.
Anche noi rispondiamo così a chi vuole riportare l'orologio della storia indietro di decenni e lo spettro nazi in un'Europa, stressata dallo Spread, ma capace di reagire. La lezione del '33-'37 vuol dire: non ricadere negli errori di allora.
Solidarietà alla comunità senegalese di Firenze. Le vittime del killer si chiamavano Samb Modou, 40 anni, Diop Mor, 54 anni, I feriti sono invece Sougou Mor (32 anni) colpito nel pomeriggio in piazza del Mercato centrale insieme al connazionale Mbenghe Cheike (42) e Moustapha Dieng (37).

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