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Quel giorno in cui.

Creato il 22 ottobre 2014 da Agipsyinthekitchen

Quel giorno in cui per ridere decidetti che era arrivato il momento di imparare a cucinare sul serio, che non potevo continuare a fare la pasta con il brodo vegetale e soprattutto che l’uovo al tegamino non poteva essere così sano se mangiato ogni giorno.

Quel giorno in cui, a New York, di ritorno dall’Upper East dove facevo da baby sitter, mi fermai nel CVS aperto 24 ore e rimasi a sfogliare Martha Stewart Living fino alle due del mattino, seduta per terra con la schiena contro il reparto di cartoline Hallmarrk.

Quel giorno in cui le mie migliori amiche mi chiesero di aprire un blog, così la distanza MilanoAmsterdam – Parigi, sarebbe divenuta più breve e la condivisione dei miei esperimenti in cucina più rapida.

Quel giorno in cui mi resi conto di perdermi nelle pagine dei libri di cucina come se fossero favole, e allora lì non c’è più scampo, la tua passione ti chiama, come se fosse un appello al quale è impossibile non rispondere.

Quel giorno in cui un vecchio drago decise di  intromettersi in faccende che poco lo riguardavano, lanciando anatemi e giudizi poco appropriati e con spade di fuoco pensava e sperare di colpire laddove poteva fare più male…ma non si è reso conto di chi aveva di fronte:

una fenice

Distruggimi 100 volte, rinasco altre 1000. E più forte. Più orgogliosa. Più conscia di dove voglio essere e del perché voglio continuare ad andare.

E guess what?Quel famoso circolo della fiducia che tanto aveva deriso, è stato proprio la mia arma vincente, il mio plus valore, il mio added value che ha reso questa rinascita ancora più lampante…e quindi si,  lo grido a gran voce: ben vengano le difficoltà, perché sono in realtà sfide che ci aiutano a crescere e a dimostrare la nostra vera natura, tirando  fuori ali che altrimenti non avremmo.

Quel giorno in cui, di ritorno da Malta, mentre aspettavo il volo, scoprì Nigella, e da allora è stata per me un’esaltazione di burro e ricette. E quando la conobbi: oh. Pura Vida.

Quel giorno in cui  presi tutto il coraggio che non sapevo neppure di avere, ma doveva esserci da qualche parte, e con la mia mamma e un cuore un po’ trafitto, feci le valigie, misi in macchina ciò che era stata la mia vita negli ultimi 5 anni e mi presentai da Taste: lacrime nel taschino, ma una mamma guerriera accanto, che decise di dire a tutti quelli da cui ci fermavamo che ero una “food Blogger, investite su di lei, vi lascerà a bocca aperta”. Dopodiché andammo a prendere una teglia per fare una tarte tatin e tra fragole tagliate e pensieri pesanti, sfornai una torta alle fragole caramellate, e decisi:

io non mollo.

Quel giorno in cui, tornata dalla Cornovaglia, tra un appuntamento in showroom e un re see della collezione, risposi al telefono e mi venne comunicata la notizia: Miglior food and travel blog dell’anno.

Quel giorno in cui corsi alla stazione,perché il treno per Napoli ci aspettava, e poi di corsa verso Ischia a ritirare il premio con il cuore colmo di gioia e accanto un fidanzato che mi ha fatto conoscere ciò che più di magico c’è al mondo. Mano nella mano, verso un traguardo inaspettato, ma tanto auspicato.

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E poi: la necessità di rimanere chi sono.  Di aprire gli occhi e osservare la meraviglia che si sta dispiegando. La volontà di farmi avvolgere da queste meravigliose anime che incontro sul mio cammino, che il Destino in maniera fortuita, ma forse no, totalmente calcolata, mi fa conoscere.

Una lezione, sopra tutte quelle che imparo ogni giorno: la Vita può toglierti tanto, ma è nella fede di quello che avverrà, nella speranza che ciò che ci aspetta è sempre migliore di ciò che ci lasciamo alle spalle, è da qui che noi traiamo la nostra forza.

Come disse Gandhi, in un modo gentile, puoi far risvegliare il mondo: you can shake the world.

A volte, proprio quello che si ha più paura di fare, è quello che in realtà ci rende liberi.

Sorridiamo.

Voliamo leggere.

Perché mai perdersi in paure, laddove l’unica cosca da temere è la paura stessa.

E ripenso alle crostate di frutta della mia mamma, a Lanzo: quelle piene di crema pasticcera e fragoline. Penso al tortino genovese della mia nonna Irma. Alla pasta fatta in casa e ai gnocchi rubati e mangiati crudi, nella cucina di nonna Vanda. Penso alla gioia che provo dopo una giornata passata a sfornare torte e impastare, a quella stanchezza fisica, di gambe e occhi, ma a quella gioia immensa che mi scoppia nel cuore quando poi mi siedo e ascolto la cucina, annuso il risultato di tutto questo fantastico cibo.

Penso a come sia ridicola ogni programmazione: quello che ci serba il Futuro è al di sopra di ogni aspettativa reale.

Penso al cuore colmo di gioia, e amore quando hanno chiamato il mio nome e mi hanno assegnato il premio.

Penso a quando ho chiamato mia mamma per raccontarle quanto appena successo e ai whatzup con il gruppo “family”, le foto inviate di una Gipsy che esplodeva di felicità.

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Quindi:

G R A Z I  E

Un grazie enorme al mio fidanzato, che mi supporta e sopporta in queste mille avventure, circondandomi di amore e facendomi credere in me stessa, sempre e soprattutto rendendo la mia vita meravigliosa. 

Grazie alla mia crew stupenda, un networking di donne che non si ferma mai, che grazie a Dio ha capito che solo la coesione fa la forza, e che i fiori migliori sbocciano uno accanto all’altro, per creare un giardino incantato.

A Umberto Cigognini, che è curatore e ideatore della grafica di questo sito.

Alla mia famiglia di sangue e a quella di cuore.

Grazie alla mia Alba Russo fotografa e video maker, che spacca ed è bravissima.

Grazie a voi, le mie “otta’s girls”: che ogni commento e frase e email che mi mandate mi ricaricate, come i funghetti di mario bros, per intenderci :)

Alle mie migliori amiche, sorelle di cuore e per la vita, questo prezioso circolo magico che protegge e sostiene.

Alle favolose persone che mi stanno intorno e sono per me di enorme ispirazione. 

Un grazie immenso a Malvarosa edizioni e alle stupende bloggers che ho incontrato.

Grazie grazie grazie.

Voi siete il premio migliore.

Voi siete la bellezza della mia vita.

Ho messo in questo ringraziamento troppi stupendo fantastico e meraviglioso…ma siete eccezionali.

Grazie grazie grazie.


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