Zàgara è il fiore dell’arancio, la cui fioritura avviene tra aprile e maggio; viene utilizzato per la preparazione dei profumi, ma anche di alcuni prodotti dolciari.
Il suo profumo fa parte dei miei ricordi d’infanzia in Sicilia, quando da piccolo giocavo a nascondino insieme a miei cugini tra gli alberi di arance e di limoni. La campagna allora, per noi picccini, era la scusa per sperimentare cose nuove, e una in particolare mi è rimasta dentro, il suo silenzio, quello che oggi mi piacerebbe ritrovare lasciandomi alle spalle il frastuono della vita di ogni giorno.
Insieme ad una bellissima una poesia di mio Papà Santi, è così che voglio augurarvi la Buona Pasqua: chiudete per un attimo gli occhi e cercate d’immaginarlo questo profumo.
Quel profumo di zàgara
Ed eccolo, ancora, febbraio sonnolento. C’é più buio che luce nel suo movimento, più lesto il tempo l’ore residue consuma d’un giorno breve e di me che, assorto nel mio fantasticare, mi confino. La nostalgia m’assale e valli rivedo verdeazzurre, il mare quieto, l’incantesimo sento di quei giorni lieti quando, esplorando vaghi sentieri, raccogliendo fiori gioivo. Spazia il mio sguardo sulla campagna che digrada e memorie risveglia di melograni in fiore e gelsomini; ora mi tenta il rosso dei papaveri, ora seduce quel profumo di zàgara soave del cui diletto giovinezza é piena. Ma, come un sogno che sfuma, nella bruma si perde il mio fantasticare. E qui la nebbia s’addensa sulle case e oscura il cielo; sui sensi affaticati notte incombe. Santi