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Quel rifiuto una conquista politica

Creato il 19 giugno 2011 da Gadilu

Quel rifiuto una conquista politica

Pubblico l’editoriale di Florian Kronbichler apparso oggi sul Corriere dell’Alto Adige. Lo trovo totalmente condivisibile.

Aiutato o danneggiato? Siamo usciti indenni dal cinquantesimo della notte dei fuochi (“Feuernacht”) e non è cosa ovvia. Le ricorrenze sono il pane dei nostalgici. Ciò che resterà di quest’ anniversario gonfiato a giubileo è una piccola, autoctona disputa fra storici sulla domanda: gli attentati degli anni 60, della “Feuernacht” per l’appunto e dei suoi strascichi, hanno aiutato il processo dell’autonomia o l’hanno invece danneggiato? Vertevano decine di dibattiti e mezza dozzina di pubblicazioni intorno a questo aut-aut, con le note posizioni ben schierate e senza apparenti conquiste né defezioni sul campo. Fin quando la storia è politica, di certo non sono gli storici ad imporsi.

Tutti, ovviamente, rivendicano a sé la ricerca della “verità storica”. Impegno tanto nobile quanto disperato. Già è difficile in storia, scindere fra causa ed effetti. Che le bombe scoppiate e i tralicci saltati in quella notte di 50 anni fa abbiano portato “la questione sudtirolese” all’attenzione del mondo svegliando le diplomazie sonnolente, nessuno vorrà negare. Ma da ciò a voler provare scientificamente se gli atti terroristici (già usando il termine ci si schiera) hanno propiziato o piuttosto ostacolato la via del Sudtirolo all’autonomia e al benessere? Le bombe ci sono state, e nessuno sa come sarebbe andata senza.

Quindi, sforzi sprecati e tempo perso? Assolutamente no. Come spesso nell’elaborazione storica, non ci svela il passato, ma aiuta a conoscere il presente. Nel caso concreto ci ha fatto capire che il Sudtirolo ufficiale non è più disposto a cedere la memoria di un pezzo di storia importante a chi lo strumentalizzi a suo piacimento. Chiamando gli storici anti-bombaroli Steurer e Steininger, e solo loro, a relazionare a suo nome di quegli eventi, il governo provinciale ha preso una posizione netta come mai prima, dissociandosi implicitamente da Schützen, partiti di destra e nostalgici vari. Altrettanto inequivocabile, ad onor della verità non va sottaciuto, il comportamento del quotidiano Dolomiten che all’occasione ha mobilitato la sua miglior tradizione antinazista e anti-violenza nei periodi sospetti.

Ora c’è chi ha da ridire che si sarebbe fatto torto alla verità storica. La rimembranza della Provincia sarebbe stata, come minimo, unilaterale. E può anche darsi. A volte, però, più della verità storica conta come la si intende interpretare. Prendiamo l’Italia e la Resistenza. A distanza di mezzo secolo è lecito relativizzarne l’efficacia e persino ironizzarci sopra. Però nessuno negherà che il culto che se ne è fatto, fatto forse anche a sproposito, abbia avuto un enorme merito pacificatore per l’intero paese. Così anche il solenne rifiuto di riconoscere meriti alle bombe sudtirolesi è una conquista politica.



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