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Quel sogno chiamato libertà sessuale

Creato il 18 aprile 2011 da Mickpaolino

Quel sogno chiamato libertà sessuale

Non nascondiamoci dietro al proverbiale dito.
L’Italia può anche essere il paese della grande letteratura, della musica d’autore, patria degli spaghetti e della pizza, crogiolo medievale di ogni tipo d’arte ma in quanto a libertà sessuale lasciamo preoccupantemente a desiderare.

Espressioni come finocchio e frocio permangono nel nostro lessico come il parmigiano sugli spaghetti nelle nostre cucine e vengono utilizzati con una tale frequenza e convinzione da farci tornare culturalmente indietro nel tempo almeno di 500 anni.

Fin troppo spesso i più piccoli, indottrinati sapientemente da cinema e tv nostrana, si danno vicendevolmente del frocio, del finocchio o, addirittura, del gay con l’obiettivo di offendersi a vicenda: come se il gusto sessuale sancisca un’inferiorità nei confronti dei cosiddetti “normali”.

In tempi non sospetti, quando l’outing era così pericoloso per una carriera discografica che solo artisti affermati del calibro di Elton John o George Michael potevano permettersi il lusso di farlo, nel nostro paese sbarcò un gruppo pop/rock svedese dal nome suggestivo: The Ark.
Il sestetto proveniva da Rottne, un paesino di appena 2000 anime situato nel sud della Svezia, dove la libertà sessuale era già una realtà.

Correva l’anno 2000 quando l’album We Are The Ark arrivò in Italia trainato dal primo singolo estratto: It Takes A Fool To Remain Same.
Il pezzo era un piccolo capolavoro e il brano spopolò nella radio di tutta Italia.
Il testo è un attacco alla stucchevole classificazione che la società opera tra normali e diversi, ovvero tra eterosessuali ed omosessuali.

Cosa supponevi che fosse la vita più che questo?
Se non mi dai la possibilità di abbattere il muro delle opinioni non chiederò nulla, nemmeno la tua gratitudine.
E se pensi che io sia sdolcinato questo non mi dispiacerà: è un tuo diritto ridere di me.
Tuttavia questa è la mia opportunità di sentirmi coraggioso.
Perchè ci vuole un pazzo per rimanere sano di mente in questo mondo coperto di vergogna.
La posso vedere tutte le mattine scendendo dall’autobus, l’immagine non scompare mai, è come un’istantanea dai mille colori stampata nella mia mente, mi mantiene equilibrato per un paio d’anni intrisa delle mie paure di diventare come gli altri, madri e padri infelici di figli infelici.
Perchè tutto questo?
Perchè hanno dimenticato come si gioca e sono terrorizzati all’idea di vergognarsi, di sembrare strani, di sembrare malati, di ingrassare, di sembrare gay, ti dico questo:
ci vuole un pazzo per rimanere sano di mente.

In realtà è tutta la discografia dei The Ark (che ammonta a 6 album dal 2000 al 2011) ad essere intrisa dal tema della libertà sessuale come ad esempio un altro pezzo famoso qui, in Italia, come altrove: Let Your Body Decide.

Lascia che sia il tuo corpo a decidere dove andare, in alto o in basso, velocemente o lentamente.
Non so se sono pronto ma tutto sarà instabile a prima vista.

Messaggi non troppo nascosti da parte del gruppo svedese che però, come accade quasi sempre nel nostro paese, sono stati inascoltati o comunque ignorati dai più perchè la libertà sessuale qui da noi è sempre un problema spinoso, ne sa qualcosa il compianto Pasolini.
Allo stato attuale delle cose dal 2000 ad oggi non abbiamo fatto nemmeno un millimetro verso il raggiungimento di quella cosa astratta e bistratta che qualcuno si ostina ancora a sognare: la libertà sessuale.
Per questo ci vuole un pazzo per rimanere sano di mente



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