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Elisabetta DamiLa mente che ha creato questo personaggio pop-star è Elisabetta Dami. E' la figlia di Piero Dami, editore economico di libri per bambini e ragazzi ( Dami edizioni); in questo ambiente Elisabetta ha lavorato per di più di vent'anni: a 13 anni ha iniziato a correggere bozze, a 15 accompagnava papà alla Fiera di Bologna, a 18 lavorava stabilmente per lui. Tutto ciò fino alla soglia dei 40 anni, quando ha colto l'occasione e ha mollato il padre che non voleva dare spazio a Geronimo Stilton. Al contrario la Piemme ci ha creduto e grazie a una ben congeniata campagna pubblicitaria ha reso Geronimo Stilton una star internazionale. Ma Elisabetta Dami ha solo dato l'input iniziale, ora al progetto Geronimo Stilton lavora un'intera squadra di editor, grafici, illustratori: le storie nascono da un'idea iniziale della Dami che viene poi rivisitata/rimaneggiata dal team fino a diventare uguale a tutte le altre.
Stilton e la storia che (non) fa ridere
Per il mio compito ho letto C'è poco da ridere, Stilton!, scelto a caso dal mucchio, dove tutti i libri erano della collana " Storie da ridere". In breve: Geronimo e il nonno ( ndr: colui che gli ha lasciato la direzione del giornale di famiglia, ah il nepotismo!) sono a un mercatino, tra le varie cianfrusaglie trovano un libro di Geronimo Stilton che non ha scritto lui. GS ricorda ed ecco che inizia la storia, ovvero sull'isola dei Gatti circolava questo libro e tutti i gatti lo trovavano divertentissimo. Quindi il Re Gatto proibisce di ridere, a ovviamente non ci riesce, comunque decreta che indubbiamente il colpevole è GS. Il topastro arriva sull'isola e assieme ad alcuni amici gatti smaschera l'inganno: il libro era stato stampato dalla nipote del re Gatto, che aveva certi progetti lucrosi. Finisce tutto bene, GS torna a casa felice e contento ma alcune copie rimangano in giro...ed ecco che si torna al mercatino, la storia finisce.
E' una storia semplicissima, al limite del banale. Non comunica nulla, non racconta niente che non si sia già visto e rivisto in televisione, nei telefilm di Disney Channel, nei film televisivi di serie B o nei cartoni animati pessimi stile Winx o Ben Ten. L'unico elemento carino è la grafica: le parole particolari hanno un carattere tutto loro, ed esempio "risata" era scritto con le lettere con le faccine sorridenti, "tremore" era scritto con caratteri tremolanti etc etc. La particolare attenzione per la grafica rende però GS un ibrido tra un libro e un fumetto: qua e là ci sono delle immagini con tanto di nuvoletta dove è ri-portato il testo scritto, così volendo puoi saltare lo scritto e leggere solo le immagini.
Una generazione diversa Sinceramente non capisco come a un bambino possa piacere un libro del genere quando in giro ci sono tanti altri libri che per me sono molto più belli. Ma mi è stato spiegato che quei libri probabilmente ai bambini di oggi non dicono più niente: storie troppo lente e troppo "smelense". Autori come Rodari, Piumini oggi non farebbero più il successo di una volta. Perchè è cambiato il modo di leggere, di pensare, di vedere le cose: quello di oggi è un mondo veloce, immediato, semplificato e i ragazzini d'oggi sono nati e sono cresciuti in questo clima ( i cosiddetti nativi digitali). Ed è per questo che a me e a quelli delle generazioni precedenti queste storie non piacciono: non ci comunicano niente perchè non le capiamo in quanto vecchi ( anche se: c'è davvero qualcosa di profondo da capire in una storia terra-terra come questa ?). Ma è davvero così? Solo un problema di generazione ? A me viene il dubbio che i bambini leggano queste storie, questi libri ( tutti quelli su questo stile insomma) unicamente grazie agli input pubblicitari e al grandissimo lavoro di marketing che viene fatto. Non riesco a concepire che si possa preferire uno Stilton a un Roal Dahl ad esempio o le storie di Tea Stilton (ndr: la sorella) a quelle della Pitzorno.
Inoltre, paragonare personaggi simili è quasi dissacrante, nei confronti degli autori veri ovviamente: da una parte ci sono storie dove si deve lavorare di fantasia, storie dove ti immedesimi in qualcun altro, dall'altra parte le storie di Geronimo e Tea (e tutte quelle collane ultracolorate da supermercato) sono per la maggior parte storie che abbiamo già visto in tv, storie dove c'è sempre un personaggio in cui un ragazzino s'identificherà: Geronimo Stilton è il secchione, Tea è la fighetta, poi c'è il tipo che mangia, i tipi alla moda, i finti-bulli etc etc.
E mi viene sempre più il dubbio che mi stia sfuggendo qualcosa, perchè se un tipo di libro mediocre vende milioni e milioni devi farti qualche domanda, inevitabilmente ti vien da pensare che questi libri vendano perchè piacciono davvero. E se a te non piacciono forse significa che sei proprio rimasto una generazione indietro, sei nel dimenticatoio assieme a quegli autori. Ci sarà ancora posto nel futuro per loro?
( Nel mio caso: ci rimango ben volentieri nel dimenticatoio, le storie inutili di GS le lascio a chi le sa apprezzare).
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