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Quell'assurda propensione di dare la parola amore all'infelicità

Da Mammacattiva
Una mia debolezza è leggere e interpretare la serendipità e la magia degli incontri.
La considero una debolezza perché è una visione facilmente manipolabile che ben si presta alle suggestioni del momento.
Eppure dietro alla conoscenza delle persone, ne sono convinta, c'è sempre un disegno che riusciamo a decifrare solo lungo il percorso e che ci svela deviazioni imprevedibili e poi si illumina alla fine, quando ne riusciamo a capire il senso. Non ci si rimette mai, anche quando certi incontri poi deludono.
Diversi mesi fa Panzallaria mi invita alla presentazione di un libro. Quando nomina l'autrice mi si ferma il cuore. Lidia Castellani è l'autrice del primo libro sul tema della maternità che ho letto quando ho scoperto di aspettare Leo, più di cinque anni fa. Lo scelsi dallo scaffale con quel giusto abbozzo di pancetta che ti scatena il desiderio di conoscere tutto quello che ti capiterà. Lo scelsi dopo aver messo da parte "Avere un bambino" che mi metteva l'ansia e mi imboccava mille malesseri.
Dire che "Mamma senza paracadute" trattasse di maternità è un po' riduttivo perché in effetti  la storia gira, sì, intorno a una donna alle prese con la sua maternità, ma come fosse un pretesto per sviscerare la natura complessa di una persona, risultato di scelte proprie, di un mestiere che deriva da un talento, quello della scrittura.
Dopo averlo letto l'ho prestato a diverse donne (in questo momento è in prestito) e l'ho anche regalato quando non potevo prestarlo.
L'idea di poter conoscere di persona l'autrice di quelle parole che tempo addietro iniziarono a svelarmi quello che veramente mi sarebbe accaduto mi sembrava una bella coincidenza, una di quelle che ti danno emozione.
Il lavoro poi si è messo di traverso e non sono potuta andare all'evento ma da quel momento ho aspettato con trepidazione l'uscita del nuovo libro "Il corpo non sbaglia".
Sempre il caso e un po' più di audacia hanno voluto che iniziassi a comunicare in rete con Lidia. Le ho confessato il mio compiacimento nel poterle parlare e sentivo nelle sue risposte un senso di stupore, come se si meravigliasse del mio apprezzamento. Questa è una prima cosa che abbiamo in comune: stupirsi delle parole di chi ti stima.
Il fatto che il libro si intitolasse "Il corpo non sbaglia" mi sussurava qualcosa per via di quello che ho vissuto sulla mia pelle. Ma non avevo ancora anticipazioni sulla trama e quindi leggevo via via incuriosita qualche sua intervista. In particolare mi colpì quella di Luca Signorini in cui Lidia accennava di una storia di violenza domestica e poi di solitudine e poi di labirinti.
L’ho scritto pensando a tutti quelli che soffrono per amore e imperterriti continuano a picchiare contro il proprio dolore come mosche contro un vetro chiuso. 
“E se la felicità non fosse in quell’amore, dove l’abbiamo sempre cercata?” E’ la domanda che la protagonista rivolge alle amiche prima di riuscire a dimostrare a se stessa e a loro che un riscatto dall’infelicità è sempre possibile. E’ così che questo romanzo dopo aver smascherato i meccanismi che rendono possibili gli amori infelici diventa un inno alla vita e alla capacità che hanno le donne di ricominciare, sempre, magari anche partendo da un nuovo taglio di capelli.
e poi…
D. [Luca Signorini] Lara, un altro personaggio del tuo romanzo, decide di dichiarare battaglia contro tutte le assurdità che si compiono in nome dell’amore. Questo suo atteggiamento non è in realtà l’ammissione di una sconfitta?
R. [Lidia Castellani] Si, se per amore si intende l’amore che ci fa sembrare normale qualsiasi sofferenza, che giustifica qualsiasi sacrificio anche quello estremo, della vita. ‘E’ una piaga sociale contro la quale non si fa nulla,’ dice a un certo punto Lara che si batte contro la disponibilità ad accettare relazioni fondate sull’infelicità e sulla mancanza di rispetto che ancora oggi troppe donne scambiano per amore.
Scrissi subito un email a Lidia pregandola di leggere La fragilità delle pareti femminili
e poi L'amore assoluto e anche Mettersi a nudo senza vergogna e lei mi rispose che aveva la pelle d'oca. Anche io ero particolarmente turbata.
Ora Il corpo non sbaglia l'ho letto e devo parlare direttamente a lei:
Una cosa, Lidia, non ti ho confessato. L'ultima delle coincidenze, un altro tema trattato che si è infilato spinoso sotto quella pelle d'oca: il tradimento.
Ecco, se abbiamo vissuto l'onta del tradimento leggeremo questo libro accompagnando per mano il personaggio del romanzo e ne vivremo fino in fondo, fino all'ultima riga, il lutto.
Credevo di aver sotterrato l'ascia ma non è così. Non credo che si possa mai superare quel senso di rottura. Vai avanti e scendi a compromessi, rinsaldi il legame con la te stessa più forte, fai pace con la tua solitudine e ne recuperi stabilità ma nulla ti potrà ridare la verginità di prima.
Un'ultima cosa e questa volta mi concedo di farlo rivolgendomi urlando a tutte quelle (sì, è alle donne che voglio parlare e non alle persone, perché in questo momento parlo da donna ferita ad altre donne che sanno essere carnefici) che agiscono senza pensare: perché, dico, perché vi infilate in una relazione senza il diritto dell'esclusiva? Perché il fatto stesso che sia in corso una storia con un'altra, senza porvi il dubbio che sia una storia buona o cattiva, non vi impedisce di proseguire? Sarete mai in grado di mettervi nei panni di chi subisce il tradimento?
"Passo dopo passo mi accompagna la sensazione che fin qui la mia vita sia stata come un pianoforte sul quale ho saputo suonare soltanto tre o quattro note. Ora è arrivato il momento di tentare qualcosa di più. More about Il corpo non sbagliaDi cominciare a vivere sul serio. Possibilmente insieme. E devo dirtelo subito. Da te voglio un amore grande o nulla. Una storia senza menzogne. Cancelliamole tutte e ricominciamo da capo. Con la stessa idea alta dell'amore che avevamo all'inizio. Altrimenti preferisco andare avanti da sola."

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