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Quella camicia azzurrina...

Creato il 05 agosto 2011 da Fabio1983
Lo confesso. Quando ho letto la notizia di una lettera indirizzata al ministro della Difesa, rimbrottato per il suo abbigliamento troppo “casual” dal generale Giuseppe Lenzi, consigliere dell’Associazione Nazionale Ufficiali dell’Aeronautica militare, mi sono vergognato per La Russa.
Nel n° 4 / 2011 della rivista “Folgore” La si ritrae in Afghanistan presso la base del Regional Command West, nell’atto di ricevere la Bandiera Italiana del contingente Italiano ISAF dalle mani del comandante della “Julia” gen.le Marcello Bellacicco, per consegnarla in quelle del comandante della “Folgore” gen.le Carmine Masiello. Immagino l’importanza che la Sua autorevole presenza ha conferito all’evento che si è dispiegato innanzi ad una vasta platea di un centinaio di militari e civili d’ogni ordine e grado presenti all’evento in rappresentanza di numerose Nazioni partecipi all’onerosa intrapresa militare. Ciò che mi permetto, qui, di rilevare è il Suo abbigliamento “casual”; e per ciò inidoneo all’importanza dell’evento che Ella ha presieduto quale massima autorità dello Stato Italiano. La Sua camicia azzurrina, sportivamente slacciata, ed il Suo scuro maglioncino a “V” (oltre ai pantaloni troppo abbondantemente ricadenti sui talloni), certamente appropriati per presenziare ad una cerimonia di scambio di gagliardetti fra bocciofile, non hanno conferito, all’evento in fieri, quell’importanza ch’esso si proponeva di raffigurare.
In verità la polemica può sembrare alquanto pretestuosa e a tratti inutile, ma non per questo trascurabile. Perché in fondo non si tratta del solito articolo di giornale volto a sbeffeggiare il Formigoni di turno che si reca a votare con la t-shirt di Paperino (si sa quanto ai media piacciano certi aneddoti). La Russa ha mancato di rispetto istituzionale a un organismo alle sue dipendenze e qualcuno, lì, glielo ha fatto notare. Niente di particolarmente grave, intendiamoci. Però la vicenda potrebbe essere analizzata in mille modi diversi e il governo, che in quel contesto La Russa rappresentava, di certo non fa una bella figura.

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