Quella casa nel bosco è un film fatto a sua volta di altro cinema, in particolare di cinema horror. Fin dall’inizio attraverso una trama banale e una scontata caratterizzazione dei personaggi, il film ha come obiettivo quello di dimostrare la ripetitività e reiterabilità di determinate situazioni ricorrenti in questo genere cinematografico di successo. Determinate situazioni sono così ripetute e forzate che è come se i personaggi fossero volutamente e direttamente istupiditi dagli stessi autori horror, che li trattano alla stregua di marionette e che li mandano al macello a tutti i costi, anche quello della verosimiglianza. Per ribadire ulteriormente questa tesi, fin da subito viene mostrata allo spettatore l’esistenza di un mondo sotterraneo che in realtà controlla più o meno tutti i movimenti dei protagonisti, che poi sarebbero i classici 5 ragazzi americani in gita fuori porta per sesso, droga e rock’n'roll. Questo espediente del doppio punto di vista toglie molta suspence alla storia, soprattutto rispetto a un normale horror. C’è un momento in cui però il film sembra riscattarsi, sia nel significato sociale che in quello cinematografico (anche se comunque è una cosa molto vista, vedi Pirandello, Truman Show, etc): quello in cui c’è una sorta di ribellione dei personaggi contro il controllo d’alto. La vera cosa un po’ insensata (e forse un po’ triste) è che, dopo tutte queste critiche alla banalità di certa scrittura cinematografica, nel finale “Quella casa nel bosco” fa a sua volta ricorso a un “deus ex machina”, ovvero a un espediente apposito di scrittura dall’alto, pur di trovare una soluzione alla storia. Un espediente del quale non si spiega alcun motivo, semplicemente c’è, esiste ed è molto arrabbiato. In parole povere: risposta metafisica a un qualcosa che metafisico non è. Forse che mancano le necessarie basi culturali da parte di Joss Whedon & co per capire le origini non metafisiche – quelle reali – della violenza (filmica o sociale che sia)? O forse, ancora peggio, si tenta di trovare un “causa prima” che giustifichi la violenza come necessaria e basta, sia al cinema (con gli horror) che nella realtà (con gli omicidi)? Ma soprattutto, meglio l’ignoranza del primo caso o l’apologia fascista e conservatrice del secondo? In ogni caso, niente di nuovo sul fronte occidentale…
Magazine Cinema
Quella casa nel bosco: quando Scream incontra il Truman Show
Creato il 23 maggio 2012 da Emeraldforest @EmeraldForest2Possono interessarti anche questi articoli :
-
Money, money, money. il box office della settimana (14-17 maggio)
Mad Max in testa al botteghino in questo caldo weekend di metà maggio, ma è una vittoria di Pirro: un milione di euro scarsi in tre giorni è davvero poco, speci... Leggere il seguito
Da Kelvin
CINEMA, CULTURA -
Avengers: Age of Ultron
Anno: 2015Durata: 142'Distribuzione: Walt DisneyGenere: AzioneNazionalita: USARegia: Joss WhedonData di uscita: 22-April-2015Avengers: Age of Ultron, scritto e... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Money, money, money. il box office della settimana (7-10 maggio)
Weekend estivo quello appena trascorso, con temperature 'balneari' e caldo sopra la media. E gli incassi ne risentono clamorosamente: nessun film supera il... Leggere il seguito
Da Kelvin
CINEMA, CULTURA -
Avengers – age of ultron: la recensione ★★☆☆☆1/2
Siamo onesti: se al copione del primo film sostituissimo la parola "Loki" con la parola "Ultron" otterremmo con buona approssimazione la narrazione di questo... Leggere il seguito
Da Ivan
CINEMA, CULTURA -
Recensione “Avengers – Age of Ultron” (2015)
Supereroi ovunque! Sequel su sequel della Marvel e nuovi progetti dell’antagonista DC che a breve metterà in campo il super duello tra Batman e Superman. Leggere il seguito
Da Cinetvrecensioni
CINEMA, CULTURA -
Avengers: age of ultron
TITOLO: AVENGERS: AGE OF ULTRON GENERE: SUPEREROI RATING: * * * TRAMA: Dopo lo scioglimento dello S.H.I.E.L.D. il gruppo dei supereroi più potenti al mondo... Leggere il seguito
Da Lamacchinadeisogni
CINEMA, CULTURA