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Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite

Creato il 12 ottobre 2012 da Tnepd

“Quella casa nel bosco” è un film horror di successo che ha riscosso anche il consenso della critica. Mentre in molti hanno apprezzato il film per la sua arguzia, l’umorismo e l’originalità, la trama del film è comunque molto seria e reale: Mostra l’utilizzo dei rituali occulti sulle masse ignare. Analizzeremo il significato simbolico di “Quella casa nel bosco”.

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite

Considerato “innovativo” e un “punto di svolta” dai critici cinematografici, Quella casa nel bosco contiene molti elementi dei film horror classici, aggiungendo nuovi ed interessanti elementi. Fa continui riferimenti e commenti sul genere horror, elogiandone alcuni aspetti e prendendo in giro molti luoghi comuni connaturati al genere stesso. La trama si è vista più volte, con zombie che rincorrono teenagers talmente idioti e stereotipati da far innervosire. In realtà c’è molto di più: è la storia di alcuni burattinai dell’elite che sorvegliano un rituale sanguinario utilizzando il controllo mentale e l’alta tecnologia per il monitoraggio. In finale, Quella casa nel bosco è una metafora per la nostra società, fortemente controllata, la quale è sotto il controllo di forze oscure ed occulte. Il film è stato co-scritto e diretto da Joss Whedon, creatore della serie tv Dollhouse, che affronta il concetto di controllo mentale in maniera piuttosto evidente.

A prima vista, i personaggi del film rappresentano dei cliché estremizzati. Abbiamo il tipico atleta, la tipica troia, il tipico strafatto, il ragazzo noioso e intelligente e la vergine prudente e timida. Questi adolescenti sono volutamente stereotipati in modo da sottolineare la banalità dei personaggi nei film horror, ma, con il procedere della storia, scopriamo che sono stati selezionati e manipolati da un’organizzazione per essere l’espressione di specifici archetipi al fine di completare un rituale.

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite
Gli eroi (o le vittime) del film sono un po’ uni-dimensionali. Impareremo presto che sono state vittime di una manipolazione che ha stereotipato la loro personalità

Col proseguire del film, molti aspetti chiave della élite occulta e le sue modalità di funzionamento vengono descritte in dettaglio: mega-rituali occulti mediatizzati, società segrete, controllo mentale, sorveglianza hi tech e così via. Alla fine del film, ci si potrebbe rendere che questi ragazzi spaventati ed in trappola… in realtà siamo noi, alias le masse.

L’ORGANIZZAZIONE ANONIMA

All’inizio del film, vediamo cinque amici fantasticare in un furgone e guidare fino ad una capanna nel bosco (da qui il titolo del film) dove attende loro divertimento, alcol e sesso. Il gruppo di amici però non sa che in questo fine settimana di vacanza è in programma un sacrificio rituale di massa condotto da un’importante organizzazione internazionale.

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite
L’organizzazione che si cela dietro il sacrificio rituale utilizza strutture high-tech in tutto il mondo e sembra avere una grande quantità di risorse e dipendenti. Possiamo associare questa organizzazione all’elite occulta, al NWO e alle sue strutture segrete? Certamente

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite
Basta guardare il centro di comando, si capisce che non si tratta di una piccola operazione clandestina, ma di una organizzazione altamente sofisticata la quale ha a che fare con dispositivi di localizzazione militari disponibili solo ai più alti livelli.

Il solo scopo dell’organizzazione è quello di creare mega rituali di alto profilo che coinvolgano la morte di civili in tutto il mondo, al fine di placare le forze oscure sotto Terra. Questi rituali sono resi possibili attraverso la manipolazione di alcuni individui in modo che compiano determinate azioni, facendoli diventare inconsapevoli partecipanti del rituale occulto. Questo concetto è stato discusso più volte su questo sito, dato che i mega rituali che coinvolgono elementi simbolici e sacrifici di sangue accadono anche nella vita reale, in cui tutto è inscenato al fine di ottenere la massima visibilità e potenza magica.

Anche se questo è un argomento molto oscuro e tabù, alcuni ricercatori occulti hanno stabilito che molti eventi sono in realtà mega rituali mediatizzati in modo da soddisfare specifici obiettivi occulti. Possiamo tornare indietro, ai tempi di Jack lo Squartatore o rivolgere la nostra attenzione alla recente strage di Batman, alcuni omicidi sono in realtà inscenati secondo regole specifiche e imprimere nella società, simboli specifici.

“Certo, molti omicidi seriali non sono altro che il lavoro di un singolo individuo il quale si è fatto un suo film dell’orrore, oppure ha risposto ai potenti impulsi psicotici volti alla predazione e all’aggressione. Molti altri omicidi seriali, tuttavia, coinvolgono un culto protetto dal governo degli Stati Uniti e dai media aziendali, con forti legami con la polizia. Questi omicidi sono in realtà intrinsecamente dei rituali coreografici; eseguiti prima su una scala molto intima e segreta, tra gli stessi iniziati in modo da programmarli, su una scala grande, incalcolabilmente amplificati dai media corporativi. Alla fine il risultato è un rituale altamente simbolico, trasmesso a milioni di persone, una messa nera, in cui i “banchi” vengono riempiti da tutta la nazione e attraverso la quale l’umanità si sta paganizzando, brutalizzando e svilendo in questa , fase di “Nigredo” del processo alchemico.

Queste sono le affermazioni dell’adepto francese Antonin Artaud, architetto della teoria del “Teatro della Crudeltà” con il suo potere di trasformazione e ispirazione per i media odierni, ripieni di sesso estremo e morte riguardo i processi della Mente di Gruppo: ‘Lasciando perdere la stregoneria spiccia, ci sono dei rituali globali a cui le coscienze partecipano periodicamente … In questo modo vengono evocate delle strane forze e trasportate nella volta astrale, in quella cupola oscura composta soprattutto … della velenosa aggressività delle menti malvagie di gran parte delle persone…’

Il problema del controllo dell’umanità tramite parole e simboli esoterici codificati all’interno di uno show o di un rituale è uno dei più difficili da comprendere per le persone. È per questo che la maggior parte della gente viene vista con disprezzo e soprannominata “profana”, “gentile” e “goyim” (bestiame) dagli iniziati alle società segrete. “Penso veniamo allevati”, disse Charles Fort dell’umanità. Fu lo stesso Fort a suggerire che l’uomo deliberatamente inventò il dogma del materialismo, al fine di proteggere se stesso dalle prove di ciò che li veniva fatto in termini di guerra psico/spirituale, condotta attraverso le “coincidenze”, il “simbolismo” e i “rituali.”
- Michael A. Hoffman, società segrete e guerra psicologica

Anche se la citazione sopra fu scritta più di 20 anni fa, descrive perfettamente la trama di Quella casa nel bosco, che, a sua volta, descrive mega-rituali in maniera diretta, ma molto caricaturale. In questo modo, il film rivela come funziona l’elite, romanzando al contempo l’intera storia – pone tutto alla luce del sole, lasciando credere alla gente che si tratti semplicemente di un film. Se è pur vero che nel film è presente molta satira, il concetto di base è più vero di quanto la maggior parte di voi sarà disposta a credere.

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite
L’organizzazione ombra effettua rituali in tutto il mondo, alcuni riescono, altri falliscono. Per la maggior parte li si fa apparire come “incidenti”, quelli che riescono vengono pubblicizzati  in tutto il mondo.

Questa potente organizzazione elitaria, obbedisce solo alla volontà delle forze oscure chiamate “Gli Antichi” e “gli dei”. I “tecnici” che sorvegliano il rituale sono in realtà membri di una fratellanza occulta e il loro compito è quello di rendere sicuro e perfetto lo svolgimento del rituale.

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite
Dopo la morte della prima vittima, vediamo uno dei tecnici recitare una oscura preghiera baciando poi un ciondolo raffigurante un simbolo magico della società segreta. Come nella vita reale, alcune operazioni che sembrano essere all’insegna della scienza e del pragmatismo sono in realtà motivate da ragioni oscure ed occulte.

La filiale statunitense di questa compagnia ombra, dunque, manipola 5  studenti per farli trascorrere un fine settimana in una remota capanna nel bosco. La casa si trova in un ambiente totalmente artificiale e controllato dai burattinai. In realtà, la casa e è praticamente un grande studio di registrazione TV, completo di microfoni e telecamere, droghe per l’alterazione mentale in modo da controllare gli attori e altri comandi a distanza per luci e porte.

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite
Non appena i ragazzi si dirigono verso la casa, ci rendiamo conto che stanno per entrare in una zona “virtuale”, totalmente creata da e controllata dall’organizzazione. Al suo interno, i ragazzi diventano marionette per mano di burattinai high-tech.

GLI AGNELLI SACRIFICALI

Una volta arrivati al rifugio, i ragazzi incarneranno archetipi specifici, al fine di completare il dramma rituale richiesta dagli dei. Deve quindi essere effettuato in una specifica materia e venir completamente registrato e teletrasmesso. Gli “dei” richiedono la morte di cinque archetipi specifici nel dramma rituale: La puttana, l’atleta, il buffone, lo studioso e la vergine.

LA PUTTANA

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Nel tempio della fratellanza vengono mostrate delle tavole di pietra con disegnato sopra l’archetipo che deve essere ucciso. In questo caso si tratta della puttana

Fin dall’inizio del film, il personaggio di nome Jules Louden interpreta il ruolo di una bomba sexy che sembra essere eccitata da tutto. Durante il suo (breve) soggiorno nella casa, sente costantemente il bisogno di parlare di sesso o ballare a mò di spogliarellista. Tuttavia veniamo a sapere che Jules non è in lei: E’ stata drogata e manipolata per diventare la proverbiale puttana. Guardando più a fondo, un buon osservatore potrebbe rendersi conto che Jules Louden mostra molte similitudini con una sex kitten (argomento affrontato recentemente in questo articolo).

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La prima scena in cui vediamo Jules mette in luce il fatto che si è tinta i capelli di biondo. Nel simbolismo del controllo mentale, i capelli biondi vengono utilizzati per identificare la programmazione beta kitten. Veniamo poi a sapere che i “burattinai” hanno mischiato dei prodotti chimici alla sua tintura per capelli in modo da ridurre le sue abilità cognitive e aumentare la sua libido.

Quindi Jules non era una puttana – è stata manipolata e drogata per diventarlo: allo stesso modo, l’élite, utilizza il controllo mentale per trasformare ragazze normali in gattine Beta (pensate alle tante “celebrità” zoccole che all’inizio erano normali). Nella casa, Jules dimostra il tipico comportamento di una schiava del controllo mentale sotto programmazione beta.

Programmazione Beta: E’ descritta come programmazione “sessuale”. Questa programmazione elimina tutte le convinzioni morali apprese e stimola i primitivi istinti sessuali, rendendo il soggetto privo di inibizioni. A questo livello possono essere creati alterego felini. Project Monarch: Nazi Mind Control by Ron Patton

L’esempio più evidente di comportamento da Beta Kitten lo vediamo quando Jules limona una testa di lupo attaccata ad una parete della casa. La osserviamo impegnarsi in questa sessione amorosa notevolmente lunga, mentre i suoi amici la guardano esterefatti. La scena termina con Jules che “ringrazia” il lupo, a conferma che la droga che assunto ha completamente eliminato le sue inibizioni.

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Jules prova un piacere straordinario a farsi il lupo, perchè è programmata per eseguire tale compito. Bestialità del genere sono solo una delle cose imposte dagli handler alle sex kittens.

I burattinai chiariscono che Jules sarà la prima ad essere sacrificata – perché è una puttana ed è quindi corrotta. Ciò deve avvenire in una maniera molto specifica, al fine di seguire gli oscuri principi occulti. I tecnici vogliono che venga uccisa durante il coito e più in particolare, quando sta per raggiungere il picco di piacere. I principi Magici prevedono che gli individui accumulino più “forza vitale” durante questi intensi momenti. Sacrificare una persona proprio in tali istanti, quindi, assicura la massima potenza al rituale.

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I tecnici monitorano attentamente Jules, mentre copula con il fantino, sperando che si tolga la camicetta. Spiegando il rituale ad un “outsider” che non capisce il motivo per cui dovrebbe spogliarsi, un tecnico afferma: “Non siamo gli unici a guardare … Bisogna soddisfare il cliente. Hai capito qual è la posta in gioco?” In altre parole, il rituale deve essere “spinto” e trasmesso per intero per aver successo, qualcosa che osserviamo nella vita reale senza nemmeno rendercene conto.

Dopo qualche minuto di preliminari, che fa eccitare i ragazzi (e gli spettatori), Jules viene brutalmente attaccata da uno zombie quando è vicina al massimo dell’eccitazione. La strana combinazione di sesso e morte è una caratteristica dei riti oscuri ed è anche presente nei film snuff underground diffusi nei circoli elitari. In breve, la morte di Jules è stata progettata secondo secondo le modalità di funzionamento proprie dell’elite.

IL BUFFONE

Come nella maggior parte dei film horror che coinvolgono adolescenti, non può non esserci un fattone che aggiunge comicità alla miscela del film. Marty Mikalski, sempre con il cannone in bocca, interpreta questo ruolo. È interessante notare come il “buffone” sia anche il teorico della cospirazione.

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite
All’interno del furgone, Marty spiega come la società sia fortemente monitorata attraverso telecamere e “chip dentro le teste dei bambini”. Sostiene che è necessario “uscire dal sistema” per sfuggire alla follia. Naturalmente, dice tutte queste rollandosi una canna, suggerendo sottilmente agli spettatori: “Solo i fattoni paranoici sono contro i microchip e il monitoraggio globale”. Peggiorando ulteriormente le cose, Marty mostra una canna rollata a Jules dicendole “ti farò vedere le cose a modo mio”, nel senso che l’essere “consapevoli” equivale all’essere drogati.

Come discusso negli articoli sui film Contagion e 2012, i “teorici della cospirazione” (o chiunque con punti di vista diversi rispetto alla “normalità”) vengono dipinti sempre come degli sfigati, con poca o nessuna credibilità. Marty in Quella casa nel bosco svolge la stessa funzione.

Il buffone avrà comunque ragione su un sacco di cose e cercherà di convincere i suoi amici della cospirazione in cui sono coinvolti. Come spesso accade, nessuno gli crede fino a quando non è troppo tardi, perché, dopo tutto, si tratta pur sempre di un folle! Vedremo poi come il suo personaggio si trasformerà in un improbabile eroe (ma anche nel distruttore del pianeta).

LA VERGINE

Nella maggior parte delle culture che praticavano sacrifici rituali, le vergini venivano considerate le “migliori” offerte per il fatto che erano ritenute pure, intatte, incorrotte e innocenti. Non avevano subito la contaminazione dell’uomo e del mondo perciò vennero percepite come sante e di grande potere spirituale. Il personaggio di nome Dana Polk viene manipolato per interpretare tale ruolo nel dramma rituale, anche se in realtà non è una vergine (a quanto pare non sono disponibili molte adolescenti giovani ai giorni nostri)

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite
Anche se sembra essere la più debole e la più vulnerabile tra le vittime, la vergine si rivelerà un’ottima combattente.

Perchè il rituale sia completo, Dana deve sopravvivere a tutti i suoi amici e la sua morte è facoltativa. La cosa importante è che soffra mentre i burattinai ne catturano il dolore e la sofferenza su pellicola. In realtà, il rito in Quella casa nel bosco segue un protocollo specifico che è simile ai veri rituali effettuati dalla elite occulta. Qui ne vediamo alcuni.

REGOLE DEL RITUALE

La maggior parte dei mega-rituali seguono delle regole che sono chiaramente enunciate nel film. Queste regole sono fatte per conferire maggior potenza ai rituali pur consentendo all’elite di evitare gli effetti negativi del karma negativo (secondo la loro strana interpretazione).

REGOLA 1: ANNUNCIARE IN ANTICIPO CIO’ CHE ACCADRA’

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Nel loro viaggio verso la casa, i ragazzi incontrano un personaggio sgradevole soprannominato “Il Premonitore” il quale gli avverte in modo non troppo mascherato che saranno uccisi. Nonostante gli avvertimenti, gli amici continuano nel loro cammino.

Come si è visto nei precedenti articoli su questo sito, i mega-rituali sono spesso preceduti da “indizi” nei mass media che avvertono o preparano le vittime (e il mondo) rispetto a ciò che sta per accadere. Se, dopo essere state avvertite, le vittime proseguono di loro spontanea volontà, i burattinai vengono automaticamente liberati dalla responsabilità karmica. Durante il film, uno tecnico dice:

“Devono fare la scelta di loro spontanea volontà. Altrimenti, il sistema non funziona. E’ come col Premonitore … è un orripilante cazzone che ha praticamente scritto in fronte ‘Voi morirete ‘. Ma chi ce lo ha messo lì? Il sistema. Devono scegliere se ignorarlo o no. E’ quello che faranno nella cantina. Si ‘, noi manipoliamo il gioco quanto serve ma, alla fine, se non faranno la scelta sbagliata, non saranno puniti. ”

Nella vita reale vediamo spesso tale concetto, dove le vittime del sacrificio si pongono loro stesse in specifiche situazioni, ovviamente vengono accuratamente manipolate per farlo (vedi le vittime dell’Mk ultra che muoiono per “overdose”).

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In una delle stanze della casa c’è un dipinto raffigurante un agnello che viene fatto a pezzi da ogni genere di creatura feroce. Si tratta di un altro modo con cui avvertire sottilmente le vittime, su cosa sta per accadere. Tuttavia, dato che i ragazzi non hanno idea di quello che sta per accadere, lo ignorano semplicemente. Nel significato di tale opera si può cogliere un paragone con i vari avvertimenti e previsioni “pro NWO” inseriti nei luoghi pubblici (vedi i murales del Denver International Airport).

REGOLA 2: LE VITTIME DEVONO SCEGLIERE IL PROPRIO DESTINO

Anche se tutti gli aspetti del loro ambiente vengono strettamente controllati e manipolati dai burattinai, le vittime sono costrette a scegliere da soli il proprio destino.

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite
Leggendo delle criptiche frasi in latino, all’interno di un libro, i 5 amici evocano degli zombie che instancabilmente cercano di ucciderli. Innescando gli assassini stessi, i burattinai vengono liberati dalla responsabilità karmica.

Sebbene i concetti sopra citati siano estremamente oscuri, sono chiaramente definiti e comunicati nel film. Rappresentano un riflesso del modus operandi dell’élite occulta (aka degli Illuminati), in cui nulla è scontato e tutto è manipolato dietro le quinte al fine di ottenere un risultato specifico. Nell’antichità vennero realizzati dei sacrifici di sangue alla luce del sole con i partecipanti che erano a conoscenza di ciò che accadeva loro ma oggi, si tratta di inganno e manipolazione, con un accento posto sulla sofferenza e l’angoscia, qualcosa che interessa solo ai cultori delle arti oscure. Dopo aver scoperto esattamente cosa stava succedendo, Marty (il drogato) dice:

“Un sacrificio rituale? Grande. Leghi qualcuno ad un masso, prendi un bel coltello e un pò di costumi. Non è così complicato. ”

Al che la vergina risponde:

“E’ semplice. Non ci vogliono vedere solo morti. Vogliono vederci puniti “.

CHI VINCE ALLA FINE?

Il finale del film è molto significativo, ma molto inquietante. Affinché il rituale sia completo, Marty deve morire prima della vergine. Se ciò non accade, “gli antichi dei malvagi” saliranno dagli inferi e uccideranno tutti sulla Terra. Alla richiesta di sacrificarsi per salvare il mondo, Marty rifiuta – ben sapendo che sarebbe stato comunque ucciso dagli dei malvagi.

Dana e Marty si accendono una canna e aspettano l’arrivo degli dei. Dana afferma:

“E’ ora di dare la possibilità a qualcun altro … ” e Marty  “Giganteschi dei malvagi”

Poi una mano gigante si solleva da terra, uccidendo tutti e allungandosi idealmente fino agli spettatori. Il film termina così … con un dio malvagio che cattura lo spettatore.

Quella casa nel bosco: Un film che celebra i sacrifici rituali dell’elite
Il grande vincitore del film? Un dio malvagio aka Satana stesso.

Così, alla fine, l’unico vincitore del film è un “gigante dio malvagio” che sale direttamente dall’inferno, facilmente equiparabile a Satana nelle religioni abramitiche. Dana e Marty, gli “eroi” della storia, pertanto, hanno permesso spontaneamente al dio malvagio di ribellarsi e di conquistare la Terra. Gli “eroi” hanno dato vita al peggior finale possibile. Tuttavia essa ha un’importante significato simbolico e la dice lunga su quelli che stanno dietro le quinte. Col senno di poi, i burattinai erano i buoni o i cattivi? Erano dei sadici alle prese con un rituale occulto ma stavano anche cercando di salvare il mondo dalle ire degli dei malvagi. Hmmm …

CONCLUDENDO

Quella casa nel bosco è stato un successo per i fan del cinema horror soprattutto per la sua insolita trama. Tuttavia, andando oltre queste ovvie osservazioni, la storia del film nasconde un altro livello interpretativo: Rivela come funziona il sistema degli illuminati, al fine di mantenere il potere e imprimere nella mente collettiva i simboli utilizzati nei rituali e nei sacrifici. L ‘”organizzazione” nel film utilizza uno strano miscuglio di conoscenze scientifiche con rituali occulti del “vecchio mondo” per realizzare i suoi piani. Anche se questa storia è pura finzione, rivela (in modo strano), come l’élite occulta funzioni veramente.


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