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Quella mistificata querelle sulla «abrogazione» del certificato antimafia. L’ignoranza ital-sinistrosa è abissale

Creato il 27 settembre 2011 da Iljester

Quella mistificata querelle sulla «abrogazione» del certificato antimafia. L’ignoranza ital-sinistrosa è abissale

Leggendo qua e là le voci di indignazione (per lo più sinistre) sulla proposta del ministro Brunetta, mi sono domandato: fino a che punto arrivano lo stravolgimento della realtà e delle parole di una persona per raccattare consenso e attaccare la controparte politica? Fino a che punto – insisto – si nega legittimità a una proposta che ha la sua dannata ragionevolezza, pur di concorrere alla demolizione di un Governo e della sua maggioranza?
La risposta non è certa. Eppur ci provo. Il punto è solo uno: il potere. Quando lo stravolgimento e la mistificazione della realtà, quando il calpestamento degli interessi dei cittadini italiani può essere utile per giungere al potere senza troppa fatica e senza confrontarsi con il (vero) pensare italico, allora anche la più sensata delle proposte viene contrabbandata per malvagia, o nel nostro caso addirittura «mafiosa».
Il problema vero è che si sono ascoltate le parole di Brunetta solo di striscio, un po’ come si ascolta una radio in sottofondo: si sentono le parole in lontananza, ma non se ne riconosce il significato, perché o si è intenti a dare aria alla propria bocca, oppure semplicemente si dà per partito preso che chi parla non sta dicendo nulla di importante. Quest’ultimo, peraltro, è il tipico errore degli ignoranti supponenti. Di chi crede di aver capito tutto, e invece è solo mosso dal pregiudizio. Magari ben orientato dai soliti poteri dell’informazione.
Eppure, se solo si fosse alzato il volume della radio. Se solo si fosse messo da parte l’atteggiamento arrogante e supponente e si fosse prestata (vera o maggiore) attenzione alle parole del ministro, probabilmente l’atteggiamento sarebbe stato diverso. Chiaramente parlo per le persone intelligenti, per quelle che ragionano con il loro cervello, e non con quello dei politici sinistri, ovvero (che è peggio) basandosi sul «vangelo» dei vari giornali sinistrati. Perché, ad ascoltarlo per bene, Brunetta non ha detto cazzate. Né ha fatto proposte indecenti a favore delle infiltrazioni mafiose negli apparati pubblici. Ha semplicemente rilanciato una proposta che già (almeno in teoria) è prevista nella normativa statale. Del resto, già oggi, per legge, la Pubblica Amministrazione è tenuta a recuperare d’ufficio gli atti che ha già disponibili o che può reperire da un’altra Pubblica Amministrazione, senza gravare il cittadino di questo impegno assurdo.
E allora? Allora che senso ha la polemica contro il ministro Brunetta? Il quale lo si può certamente criticare sotto molti punti di vista (ci mancherebbe!), ma che certo non ha fatto affermazioni criminali o atte ad avvantaggiare la criminalità organizzata. Il certificato antimafia è un atto amministrativo che può essere recuperato tranquillamente dalla Pubblica Amministrazione interessata ad averlo presso l’Amministrazione competente a rilasciarlo. Che senso ha perciò che debba essere il cittadino a recuperarselo, perdendo altro tempo a fare file negli sportelli degli uffici pubblici? Magari solo per fare il fattorino dell’Amministrazione che lo richiede?
Insomma, guardiamo la realtà e non prestiamo ascolto alla propaganda. Brunetta ha detto queste (sante) parole: il certificato antimafia lo recuperi l’Amministrazione che lo richiede, direttamente, tramite i suoi uffici, e risparmi questo incombente (o rottura di scatole) al cittadino, che così anziché stare davanti a uno sportello a perdere tempo e denaro, sta nel proprio posto di lavoro a produrre ricchezza. È così difficile da capire questa filosofia?
Credo proprio di sì. Del resto, siamo uno degli ultimi paesi occidentali dove ancora è mitizzato il comunismo a tutti i livelli. L’efficienza e il principio di semplificazione e sburocratizzazione dell’economia sono concetti troppo alieni per chi esalta il cheguevarismo o il leninismo radical chic. Ancor di più lo sono per le opposizioni in genere, che ogni giorno che passa si rivelano per quel che realmente sono: un gruppo di politicanti irresponsabili, i quali più per interesse proprio che per interesse dei cittadini, sono disposti a mandare l’Italia in default (politico, economico e giudiziario) pur di vedere Berlusconi nella polvere…

 

di Martino © 2011 Il Jester 


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