Quelle 15 galassie in pensione

Creato il 12 marzo 2014 da Media Inaf

4 delle 15 galassie nell’immagine a luce infrarossa del telescopio Hubble. Crediti: Caroline Straatman.

Sono vecchie, lontane e hanno smesso di lavorare molto presto. Un gruppo di 15 galassie ha attirato l’attenzione degli astronomi per le sue caratteristiche uniche nel panorama galattico: si trovano a 12 miliardi di anni luce da noi e sono nate quando l’Universo aveva appena 1.6 miliardi di anni.

Ma a differenza delle altre galassie conosciute, queste sono cresciute molto velocemente, si sono espanse e infine hanno cessato la loro produzione di stelle. Tutto nel giro di un miliardo di anni, un tempo decisamente da record per la media spaziale.

Scoperte da un gruppo internazionale di ricercatori provenienti da Australia, Stati Uniti, Cile, Olanda e Spagna, le galassie pensionate hanno immediatamente sollevato nuove domande sull’evoluzione dell’Universo giovane.

Una delle ipotesi è che qualche evento traumatico avvenuto nello spazio diversi miliardi di anni fa abbia letteralmente causato un invecchiamento prematuro delle 15 galassie. Che avrebbero così cessato la loro attività prima del tempo, diventando vecchie pur non avendo ancora l’età.

Risolvere questo enigma non sarà banale, anche perché a causa della loro distanza è difficile osservare le 15 galassie in dettaglio. Gli astronomi le hanno individuate utilizzando lunghezze d’onda vicine all’infrarosso e isolando le galassie più rosse. Questo colore indica infatti la presenza di stelle vecchie, e soprattutto la mancanza di nuova produzione stellare.

È stato così possibile contare le 15 galassie e fare una stima delle stelle presenti al loro interno: in media, circa 100 miliardi ciascuna. La massa di queste galassie si avvicina a quella della nostra Via Lattea, che oggi seppure lentamente continua invece a dar vita a nuove stelle.

La scoperta è avvenuta dopo 40 notti di osservazioni con il telescopio Magellano Baade, in Cile, combinate con i dati provenienti da uno dei più potenti strumenti di Hubble, CANDELS (Cosmic Assembly Near-infrared Deep Extragalactic Legacy Survey).

Utilizzando filtri speciali in grado di produrre immagini sensibili a sottili variazioni dello spettro infrarosso, il gruppo di ricercatori è riuscito a misurare accuratamente la distanza di migliaia di galassie nello stesso tempo. Costruendo così anche una mappa 3D dell’Universo giovane, che potrebbe tornare molto utile per scoprire il mistero delle 15 galassie inattive, e non solo.

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Fonte: Media INAF | Scritto da Giulia Bonelli


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