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Quelle interrogazioni di Bordolano che danno tanto fastidio

Creato il 04 novembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

BORDOLANO CR “Ma perché fai interrogazioni? Ancora una? Tanto lo sappiamo come va a finire, sono sempre le stesse cose che sentiamo da tre anni. A questo punto meglio parlare privatamente con il sindaco, a che cosa serve ripeterle!” E’ stata questa, sintetizzata in poche frasi, la condotta battagliera scelta del consigliere comunale Roberto Bettoni della lista di minoranza “Amiamo Bordolano!”, schierato contro un’altra consigliera comunale di minoranza, Luisa Pea, che aveva iniziato a chiedere spiegazioni al sindaco sullo stoccaggio e sulla centrale del gas e le opere in corso. Luisa Pea ha protestato e il primo cittadino Davide Brena ha replicato che qualunque consigliere ha il pieno diritto di interrogare il sindaco, il quale ha il dovere di rispondere. E il pubblico nel consiglio comunale di Bordolano, la sera del 28 ottobre, non mancava. I verbali sono stati pubblicati oggi dall’amministrazione e come già in altre occasioni l’intervento non risulta, anche se viene confermato da chi era presenta. La lista “Amiamo Bordolano!”, quanto alla centrale del gas e allo stoccaggio, segue la stessa linea del sindaco, che ha vinto le elezioni con la lista “Gruppo Insieme per Bordolano” in maggio promettendo solo vigilanza sulle operazioni della Stogit. Gioco di squadra: Bettoni attacca e Brena può figurare super partes diversamente dal predecessore Bottini.
Luisa Pea invece chiede verifiche e controlli e ha chiesto al sindaco la sera del 28 ottobre dove fosse l’Erìr, Elaborato sul rischio di incidente rilevante previsto dalla direttiva Seveso. Si tratta di un documento da presentare assieme al Piano di governo del territorio, in modo che chi si vuole insediare a Bordolano sappia che esiste un’azienda a rischio di incidente rilevante e un metanodotto con fasce di rispetto, con tutto le conseguenze del caso. Indicazioni che ancora mancano, come protesta l’opposizione di Luisa Pea. Il sindaco Brena ha risposto che il documento sarà presentato prima dell’avvio della centrale. Manca anche il piano d’emergenza esterno che riguarda uno degli impianti dello stoccaggio. Non si sa che fine abbia fatto una montagnola di terreno, delle due che esistevano dopo l’inizio degli scavi per la costruzione della centrale del gas. Il terreno è stato usato per qualche scopo? Perché non lo si può sapere?
Il sindaco sostiene anche che un impianto, fra gli altri, è stato smontato, eppure dalla strada provinciale 25 Castelvisconti-Bordolano si vedono due costruzioni metalliche. Bordolano continua a sorprendere, senza però migliorare la sicurezza.


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