Magazine Lifestyle

Quelli che ancora vanno ai concerti

Creato il 30 luglio 2013 da Nenecherie
E’ estate. Tempo di cerette inguinali e festival musicali.Se anche voi avete oramai rinunciato a prendere parte ai veri e propri festival, quelli con tenda, campeggio e musica 24/24 (vedi Benicassim, Szieget, Glastonbury) che oramai c’avete un’età e se dopo la doccia non potete ungervi con l’olio di mandorle vi salta tutta la nervatura. Se insomma siete diventati vecchi e viziati, vi restano solo i concerti in città che, per fortuna o purtroppo, non mancano.
Ecco io vi voglio parlare proprio di quei concerti là dove oltre alla musica non manca mai…  
Quello che all’ingresso si meraviglia che non ti facciano portare il tappo della bottiglia e si incazza perché deve lasciare 5 litri di vodka lemon al tizio della security. Che poi sono gli stessi che si meravigliano quando al controllo bagagli dell'aeroporto ti sfilano da sotto mano la bottiglia di shampoo. Figlio mio benedetto, ma da quanti millenni è che non esci da casa? Ma cosa hai fatto negli ultimi 10 anni?
Quello che si siede a terra e si lamenta se lo calpesti. Solitamente è femmina e pigra. È arrivata al concerto con 15 ore di anticipo ed ha occupato un’area pari a quella di Central Park strafocandosi di panini e patatine. A 5 minuti dall’inizio del concerto, quando oramai ci sono quelle 500 mila persone d’ordinanza, si lamenta perché le calpestano la borsa patchwork appoggiata a terra di fianco a lei.
Quello con l'Invicta. Ovviamente indossato sulle spalle. Ama girarsi di scatto tra la folla in modo da provocare quante più ferite mortali possibili. Di solito sta anche a torso nudo ed è basso e calvo.Quelli che ancora vanno ai concertiQuello che si lamenta che c'è troppa gente. La prossima volta andavi al Festival Radici sul Parco del Pollino! [oh, non scaldatevi, per favore non ho voglia di litigare. Io ci sono stata al Festival Radici del Pollino...]
Il fedelissimo. Sia ben chiaro, in ogni concerto ce ne sono pochi di “fedelissimi”. La maggior parte sono “estimatori” e una parte non indifferente è costituita da “Ma io che cazzo ci sono venuto a fare qui?”. Il fedelissimo scassa le palle un po’ a tutti perché per lui il concerto a cui state assistendo è più sacro della Santa Messa di Natale. Conosce il testo di tutte le canzoni, anche di quelle che pure il batterista e il bassista mentre le suonano si guardano attorno un po’ basiti. Appena sente 2 note in croce inizia a sorridere perché LUI SA che si tratta del noto B-side dell’album di esordio, conosciuto solo dalla madre del frontman.
Quello che si meraviglia che non cantino “Creep”. Nemico giurato del Fedelissimo, il quale se ne incontra uno per caso, è capace che gli strappa il biglietto di mano e lo manda all’ospedale. Quello che si meraviglia che non cantino “Creep” non ha la minima idea di chi sia il gruppo che sta suonando. Ha avuto i biglietti per puro caso o per dimostrare che “io può” e non perde occasione per dimostrare la propria ignoranza. Per inciso, lui conosce Creep solo perché l’aveva rifatta Vasco Rossi. 
Quella con capelli lunghi sudati. Tu, donna con lunghi e sporchi capelli ricci, forse non lo sai ma l’essere umano, tra le altre cose, ha inventato questo fantastico aggeggio chiamato “elastico” che ti permette di raccogliere la tua puteolente peluria ed evitare che essa venga ad aderire alla mia pelle.
Quello alto. Non conta dove vi posizionerete. Egli sarà sempre dinanzi a voi e avrà sempre spalle larghissime. Se non potete abbatterlo, fatevelo amico (o fatevelo, tout court).Quelli che ancora vanno ai concertiQuello che guarda quelli che guardano il concerto non è per forza di cose uno giunto là per caso. E' un problema grave che attanaglia molte persone. Quello che guarda gli altri che guardano il concerto è lo stesso che se lo porti al ristorante non spiccica una parola e osserva le dinamiche degli altri tavoli. Io sono tra loro.
Quello che fa video/foto di merda. Un tempo andare a un concerto era un'esperienza bella e divertente. Il massimo che ti poteva succedere era che a un certo punto quello affianco a te chiamasse l'amico costretto a letto dalla mononucleosi per fargli sentire "Enjoy the silence". Oggi invece stanno tutti là a fotografare, riprendere, registrare e a sminuzzate gli apparati genitali della gente con i loro smartphone o peggio con i loro tablet. A queste persone io vorrei ricordare che tali video/foto vengono sempre e comunque male. Quelli che ancora vanno ai concertiQuello che si è portato la merenda da casa è avvezzo all'esperienza concertistica e consapevole che, una volta varcati i cancelli, qualsiasi cosa costerà 4 volte il suo prezzo di mercato. Da casa si è portato almeno 5 panini al salame, un pacco di merendine e 5 bottiglie d'acqua. Ovviamente è stato anche così furbo da portarsi 5 tappi di riserva!
Quello che è venuto per il gruppo spalla è un fastidioso e supponente musicofilo per il quale se un gruppo ha venduto più di 100 copie allora si tratta di una patacca mainstream. Indossa Tshirt ironico-intellettuale e cappellino, beve solo chinotto Lurisia e si sforza di trovare sempre qualcosa di sagace e originale da dire. Se vi vede mentre, sudate come maiali, urlate "Damon ti amo!!!!" sorride con l'aria di chi pensa "Guarda a sta povera scema". E forse non ha tutti i torti.
Quello che poga. Da quando il mondo si è riempito di hipster nevrotici e ultrasensibili, gli amanti del pogo non sanno più dove sbattere la testa, la spalla e qualsiasi altra parte del loro corpo contundente. A questa triste minoranza, residuo degli anni '90, sono rimasti solo alcuni concerti dove essi cercano di rivivere i fasti della loro gioventù con risultati piuttosto deludenti.Quelli che ancora vanno ai concertiQuella innamorata del frontman. Fino a 2 minuti prima che la band salisse sul palco, ella pareva una persona normale e rispettabile. Dopodiché il delirio: quella che fino a poco prima era un'affermata professionista sui 30 si trasforma in una bimbomikia demente che urla, piange, millanta gravidanze, si slaccia il reggiseno e fa vergognare tutti coloro che la circondano.
Quello che conosce l'ultimo album. Diciamoci una grande verità: ai concerti non si va (quasi) mai per l'ultimo album, ma fondamentalmente per quelli precedenti. Quando la band suona i nuovi pezzi, il 95% degli astanti si guardano intorno sorridendo e ostentando una vaga conoscenza del fatto mentre nelle loro testoline ci sono solo criceti che corrono felici. Poi c'è Quello che conosce l'ultimo album, che si atteggia manco avesse appena scoperto la cura per il cancro e a cui tutti vorrebbero spaccare la rotula con un calcio ben piazzato nella folla.
Quelli che fingono di conoscere il testo delle canzoni in inglese ma in realtà emettono suoni a vanvera. Cioè tutti. Tranne fedelissimi e conoscitori dell'ultimo album. Quelli che ancora vanno ai concertiQuello che consulta la scaletta su internet. Ammetto di averlo fatto io stessa recentemente, ma non lo farò mai più. E' una cosa molto triste. Ti toglie qualsiasi adrenalina da attesa. Big NO NO!
Quelli che pomiciano. Ma oggettivamente vi pare il posto giusto per slinguazzarvi e smanazzarvi? Siete sudati in mezzo a una folla oceanica di gente sporca e sudata quanto voi, se non di più. State stretti, rompete i cabasisi a tutti perché vi muovete come anguille e onestamente fate pure un po' schifo. Fittatevi una camera in albergo e rimandate a dopo!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :