Quelli che il cinema è morto

Creato il 19 marzo 2015 da Giuseppe Armellini
Ho visto, per ora, 10 film in sala nel 2015.
Direi che siamo perfettamente in media con il range 40-55 che riesco a fare ogni anno.
Ho visto questi 10 film ed ho sempre di più una convinzione.
Ci sono tante persone che dicono che il cinema sia morto.
O, se non morto, gravemente ferito.
In realtà non solo il cinema sta benissimo ma, e qui sta la mia provocazione, è forse più vivo adesso che mai.
Molti che, giustamente, rimpiangono il grande cinema hollywoodiano dell'epoca d'oro o lo straordinario cinema italiano degli anni 60 e 70 (l'ante guerra lascerei perdere, altro cinema, altro mondo) in realtà dimenticano che perlopiù, ripeto perlopiù, quello era un grande cinema di genere. Non che questo sminuisca anche soltanto minimamente il loro valore ma quello che voglio dire, e di cui sono quasi sicuro, è che fuori da Hollywood e da Cinecittà il cinema, oggi, sia ancora più vario, più curioso, più sperimentale, più "ampio".
Di contro è morto, almeno in Italia, proprio il cinema di genere, e questa è una sacrosanta verità, impossibile negarla.
Però, seguitemi.
Solo quest'anno, in nemmeno 3 mesi, ho visto:
Hungry Hearts. un bellissimo film italiano, al confine tra il drammatico e il noir, su tematiche caldissime
Italiano Medio, un tentativo, che può piacere o meno, di dare un nuovo scossone al cinema comico italiano
Birdman, un viaggio tra finzione e realtà, tra palcoscenico e vita di strada, nella psicologia umana
Shaun, un altro grande cartone di quell'arte meravigliosa che è la stop motion
Arca Russa, un film che ha fatto la storia del cinema, quasi unico
Un Piccione seduto..., anche questo un film unico, non catalogabile
Vizio di Forma, stessa cosa, film fuori dagli schemi, assolutamente personale
L'Immagine Mancante, uno straordinario documentario che definire sperimentale è poco
Foxcatcher, un grandissimo noir americano
Cloro, un piccolo film italiano capace però di apparire come un buon film internazionale
Ma lo vedete che varietà? lo vedete quanti stili, quanti mondi, quante tematiche, quanta qualità?
E ne ho pure saltati parecchi di meritevoli.
30 anni fa sarebbe stato impensabile avere in 2 mesi così tanta roba, 10 cose diverse l'una dall'altra. Perchè c'era un'industria che oggi non c'è più o, se c'è, produce quasi solo merda. E allora tutto il cinema fuori da quell'industria deve tirar fuori storie, qualità, sperimentazione, idee.
E, attenzione, questi 10 titoli non saranno cinema mainstream ma è comunque cinema "emerso", cinema che trovi in sala, cinema che viene pubblicizzato.
Perchè se andiamo sotto, nel cinema sommerso, il mio discorso diventa non solo ancora più pertinente, ma incontrovertibile.
Guardate qua.
Sono le classifiche di fine anno di Visione Sospesa (questa è la prima di 3 parti, quelli meno meritevoli), uno dei migliori blog italiani sul cinema nascosto. Tra l'altro Frank, il curatore, tra poco comincerà una rubrica qua, appunto per cercare di far conoscere in più luoghi possibile questo tipo di cinema.
Sono 190 film, ripeto 190, e tutti recentissimi.
Sapete quanti ne conoscerete?
3,5,10 ?
Provate.
E questo è cinema di oggi, cinema che non avendo più fondi, non avendo più industria, non avendo più spazio, è "costretto" a privilegiare la qualità. l'essenziale, i silenzi.
E allora, davanti a 10 film in 2 mesi di quella qualità ed eterogeneità e davanti a questi 190 film quasi sconosciuti, come si fa a dire che il cinema è morto?
No, morto non è il cinema, morto è chi il cinema ce lo vende.
La distribuzione.
E morto, ahimè, è anche l'appassionato di cinema. quello che non va in sala, quello che non ricerca, quello che non sa aspettare, quello che se fa 40 km con la macchina per andare a vedere un film lo considera un sacrificio.
Perchè è normale, stanno crescendo in un mondo in cui se su google scrivi il titolo di un film quel film ce l'hai in casa. E allora anche solo 5 km paiono un'impresa, anzi, ti fanno sentire uno che MALGRADO poteva vedere il film in streaming COMUNQUE è andato in sala.
Chi dice che il cinema è morto o è uno di quelli che tanto il passato è sempre meglio del presente (e quelli, nemmeno a provarci, non li cambi) oppure è uno poco informato, oppure è uno in malafede, oppure è uno che non ha voglia o tempo di ricercare.
Oppure è uno che ha deciso di non volersi stupire più.

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