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Quelli che provarono a rubarci il Po.

Creato il 18 settembre 2011 da Ilrusso
Il Fiume passava dalla mia città prima che nascessi, è passato per tutti gli anni che ho vissuto e continuerà a scorrere quando io non ci sarò più.Uso la maiuscola perchè per quelli come me il Po è qualcosa di molto di più di un semplice fiume, è la vita con tutte le sue variabili, è un compagno ideale perchè non lo puoi controllare ma vive di vita propria, anche quando non sei lì sai che c'è, grande, forte, inarrestabile.Da quindici anni una manica di dementi tenta di appropriarsene come tenta di farlo con le nostre terre, con la nostra storia (se è il caso reinventandosela) e con i nostri dialetti: adesso basta, una volta per tutte.
Quelli che provarono a rubarci il Po.
Tutti quelli che hanno vissuto il Po hanno del Fiume un rapporto personalissimo, il mio è fatto delle domeniche passate da mattina a sera con i miei genitori quando ero piccino (la piscina? Il mare? E che roba erano?), con le insalate di riso e l'ombrellone, delle corse con la mia bici da cross su strade di ghiaia che non conoscevano l'asfalto e dall'odore limaccioso che ti accompagnava, delle soste in baracche dove ancora si serviva il pane con sopra il bagnetto, di pescatori che riuscivano a stare immobili per ore e ore mentre l'acqua mai si fermava, di richiami a non immergersi mai oltre le caviglie perchè i mulinelli erano terribili e chi li aveva conosciuti non si era salvato, di grigliate in baracche di amici accompagnate da carte e buon vino, ma è stato anche il continuo inquinamento fatto negli ultimi trenta/quarant'anni e l'esondazione del 2000 con le giornate successive a dare una mano spalando fango e aiutando chi il Po se l'era trovato in casa...Oggi per me il Po è la serenità di una pedalata lontano dalle auto e dal caos cittadino, è l'aver preso il posto di mio padre nel tramandare l'amore per il nostro Fiume anche giocando a lanciare i sassi con tanto di salti, è il mio posto dell'Anima e, visto l'entusiasmo che dimostra quando lo porto, anche di mio figlio.Stamane siamo andati come al solito nel nostro posto preferito, c' è un piccolo maneggio e lui ama guardare i cavalli, ci starebbe delle ore, poi da lì siamo scesi verso la riva e ha iniziato a prendere pietre e a tirarle con foga.Con pazienza gli ho fatto vedere che era meglio prendere quelle piatte, sono quelle più adatte per farle saltare sull'acqua.Mi ha ignorato, ha ricominciato a raccogliere pietre di varie forme e dimensioni e tirarle con tutte la sua forza, sembrava quasi accorgersi di ciò che stava accadendo e reagiva lanciandole con rabbia nell'acqua.Cosa fareste se qualcuno volesse rubarvi l'Anima? O, peggio ancora, di chi volesse appropriarsene per farne il proprio manifesto propagandistico e politico per lanciare un messaggio di esclusione, razzismo, divisione?Ecco, in quel momento ho capito che avevamo sbagliato.Sbagliammo quindici anni fa quando questa cialtronesca parata in riva al Po ebbe inizio e noi non ci opponemmo (il Po è di tutti, ci dicevamo, anche loro) non accorgendoci che del Po come delle nostre terre, delle nostre genti e quindi della nostra Anima se ne stavano appropriando, sbagliammo non manifestando il nostro no, non rivendicando il nostro diritto a dire che il Po era anche (soprattutto?) Storia nostra, non di gente di Gemonio, Novara, Varese ecc. che non c'entrava un cazzo, non facendo Resistenza.Avremmo dovuto fare come mio figlio, reagire con rabbia, con foga se necessario, ma non controllandoci visto che si trattava della nostra stessa Storia e della nostra Vita: il Po è di tutti noi, non solo di certe persone.Ieri alcuni, puntualmente demonizzati da tutte le televisioni di regime e contrastati da forze dell'ordine che sono comandate da uno di loro, hanno reagito: io sto con loro, mio figlio sta con loro, noi Vera gente del Po stiamo con loro contro ogni forma di appropriazione indebita della nostra Anima e del nostro Fiume, perchè ce l' hanno portato via pezzo dopo pezzo inquinandolo, sfruttandolo e impoverendolo negli anni, ma non gli permetteremo di prendersi anche la nostra Anima.
Il fiume riporta olio e catrame,schiume e tronchi, animali letame,se l'acqua fosse acqua
che voglia di bere...
Su dimmi, ricordi
quei visi orgogliosi
i tuffi dei pazzi
più coraggiosi?
Per grandi pianure
il vento domanda
ma può morire un fiume?
Il fiume riporta barche e legni,
ruggine chiodi, pesci e segni
se l'acqua fosse acqua
che voglia di bere...
Su dimmi, ricordi
di voli più belli
la voce dell'uomo
dei battelli?
Tra esili canne
il vento domanda
ma può morire un fiume?
Il fiume riporta quello che trova
quel che riceve, rigetta e rinnova
se l'acqua fosse acqua
che voglia di bere...
Tramano vendetta
correnti scure
dai gorghi profondi
mortali paure.
Tra alti pioppi
il vento domanda
ma può morire un fiume?

Nomadi - Il Fiume (Solo Nomadi - 1990)

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