Ieri ho dovuto lasciare l’apertura settimanale a Carlotta.
Ero un po’ impossibilitata. In realtà volevo scrivere qualcosa su Masterpiece, per parlarne al bar il lunedì mattina, come con le partite di calcio della domenica, quando tutti commentano i risultati davanti al caffè.
Ho pensato come i tifosi hanno il loro momento di commento, possiamo averlo pure no.
Non ho considerato il fattore ma a me quanto mi frega, di vedere Masterpiece?
Già, perché qui c’è un fatto. I concorrenti di un talent show dedicato alla scrittura, poi con le prove pensate per questo (un pitch di 59 secondi per convincere Elisabetta Sgarbi che hai scritto il romanzo più figo della terra? Ma stiamo scherzando?), non hanno la stessa attrattiva di una galoppata a tutto campo alla ricerca di una porta.
E insomma, ci ho rinunciato. Non me ne poteva fregare di meno. Anche perché un po’ di televisione ho masticato, nella vita, e avevo già capito che non stavano cercando buoni romanzi ma gente che buca lo schermo. Il romanzo è secondario.
E a dire il vero, di gente che buca lo schermo ce n’è uno sproposito, mentre di buoni libri non se ne trovano poi così tanti.
Quindi non ho ingrossato le file magre (il 5% di share non è un gran risultato, neppure per Raitre) degli spettatori.
In compenso però ho letto nei giorni scorsi dei bei commenti, in giro per la rete. Si andava dal la mia vita è finita a ho cestinato il mio romanzo dopo essere stato scartato.
Non per ripetermi, ma insomma. Voi che pensate che la vostra vita sia finita perché non vi hanno presi a Masterpiece, siete fuori?
Davvero non avevate mai pensato di scrivere un romanzo prima che arrivasse la televisione a giocare con la scrittura? Già da bambini il vostro sogno non era scrivere un capolavoro degno di rimanere nella storia della letteratura, o se non altro un libro degno di essere letto da qualcuno che non sia vostra madre, ma partecipare a un talent show?
Se davvero avete pensato una cosa del genere forse dovreste rivedere le priorità.
Ve lo dico brutalmente. Fuori c’è un mondo. Ci sono piccoli editori, blog di scrittura, forum, self-publishing. Roba che conoscete di certo.
Masterpiece è una possibilità. E non è nemmeno la migliore opzione possibile. Di sicuro se vi hanno scartati lì la vostra vita non è finita e il vostro romanzo non è una ciofeca. Anzi. A ben guardare pare proprio che della ciofeca non interessi a nessuno.
Allora, vogliamo stare qui a fare la lagna perché non avete bucato lo schermo e siete stati scartati da gente a cui probabilmente non interessava il vostro talento reale, oppure vogliamo darci da fare per trovare un editore, piccolo ma serio, o per provare a scrivere qualcosa di decente, che potrebbe piacere a qualcuno che non sia vostra madre?
Mentre decidete il da farsi, metto su il caffè. Valutate bene la risposta, perché se la ciccate potreste trovarvi il sale al posto dello zucchero. Io ve l’ho detto.
About Giuliana Dea
Sono un'ex sceneggiatrice ed ex aspirante pubblicatrice. Ora mi limito a scrivere per me, a tempo indeterminato (l'unica cosa indeterminata nella mia vita, perché per il mio lavoro vero ci ho rinunciato da un pezzo). Ho un romanzo mai pubblicato nel cassetto. Se mi cercate, potete provare all'Ufficio Reclami (il mio blog).