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“Quelli che…Milan Inter ’63″, in mostra a Palazzo reale di Milano

Creato il 24 maggio 2013 da Giuseino @seriesmag
listen it it Quelli che...Milan Inter 63, in mostra a Palazzo reale di Milano

C 2 articolo 1096683 imagepp Quelli che...Milan Inter 63, in mostra a Palazzo reale di MilanoNasce in quei giorni la leggenda del Mago e del Paròn, Helenio Herrera e Nereo Rocco, due straordinari personaggi che mutarono per sempre il costume calcistico italiano e mondiale.

Prima di allora infatti le squadre che avevano fatto epoca, sia di club che nazionali, erano sempre state connotate con i nomi dei grandi giocatori: il Real di Di Stefano, il Grande Torino di Valentino

Mazzola, l’Ungheria di Puskas, il Brasile di Pelè. Di colpo, a partire da quel maggio 1963, il Milan divenne di Rocco e l’Inter di Herrera. Non soltanto per le grandi qualità tecniche e tattiche di due allenatori storici, tra i migliori di tutti i tempi. Ma anche e sopratutto per le loro straripanti personalità, a cominciare da una innata vocazione – ante litteram – alla comunicazione.

La mostra che apre i battenti a Palazzo Reale racconta una storia leggendaria: la rivalità, la carriera, l’amicizia, le famiglie, gli amici di una coppia celeberrima del calcio italiano e internazionale, quella formata da Helenio Herrera e Nereo Rocco, il Mago e il Paròn dei mitici anni Sessanta milanesi.

Rocco, che divideva il suo tempo tra spogliatoio e osteria, mangiava e soprattutto beveva, dava del tu ai giocatori e si cambiava e lavava in mezzo a loro, nasce da una famiglia borghese triestina, dal cognome Roch all’asburgica, e si rivela da subito un brillante talento calcistico. Esordisce a sedici anni in serie A.

Herrera è argentino, uomo internazionale, vissuto in Marocco e in Francia, calciatore discreto, allenatore grandissimo. Nasce povero e diventerà ricchissimo. Vegetariano, astemio, praticava lo yoga, dava a tutti del lei e non accorciava mai le distanze gerarchiche. Il Mago parlava quattro lingue, e riempiva centinaia di quaderni con schemi e appunti vari. Rocco soltanto il triestino, e guai se trovava una lavagna in spogliatoio. Due mondi opposti di interpretare il calcio e la vita: due vie diversissime per arrivare comunque ai traguardi più alti.

Sullo sfondo della mostra, la Milano di quegli anni. Con altre rivalità a fare da contraltare a quelle di Rocco ed Herrera. Da quella scaligera tra Callas e Tebaldi, a quella dolciaria tra Motta, di estrazione rossonera, e Alemagna, a vocazione nerazzurra.

Un viaggio della memoria dedicato sia a chi quei tempi li ha vissuti (e quei personaggi conosciuti) e non è affatto escluso ne abbia nostalgia, sia ai giovani che non ne hanno nozione e andranno alla scoperta degli antenati del loro tifo di oggi.

Palazzo Reale, piazza Duomo, 12 20121 Milano


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