Quando ho ascoltato per la prima volta questa canzone la prima immagine che è apparsa nella mia mente, mentre lasciavo vagare la fantasia sulle note del Banco del Mutuo Soccorso, è stata quella di
Darrell Standing, chiuso in una cella d’isolamento, con le membra fiaccate e stanche, avvolto in una camicia di forza.Darrell Standing è il protagonista-narratore di Il vagabondo delle stelle, capolavoro dell’immenso Jack London, edito in Italia per Adelphi. Il vagabondo delle stelle raccoglie le memorie di un ex professore universitario, responsabile dell’omicidio di un collega e condannato a morte per aggressione. Standing, ritenuto un individuo pericoloso, dopo una serie di episodi, viene avvolto in una camicia di forza e rinchiuso in una buia cella d’isolamento. Lì, proprio nel momento in cui il tempo sembrava essersi definitivamente sospeso e la vita stava per cedere il passo alle ombre della morte, Standing fa la conoscenza dei suoi vicini di cella i quali, attraverso un linguaggio segreto fatto di nocche che battono gli impenetrabili muri delle celle, gli svelano i segreti della piccola morte. Standing, infatti, grazie a loro insegnamenti riuscirà a far morire il proprio corpo e a permettere al suo spirito di evadere e di ritrovare ristoro nelle membra delle sue precedenti reincarnazioni. Standing, quindi, svestirà i panni del professore e vestirà quelli di soldato di Pilato, quelli di naufrago, di bambino, di sacerdote dell’Antico Egitto, di spadaccino e di donna. Ogni viaggio aiuterà Standing a scoprire il grande mistero della vita e gli permetterà di ricongiungersi con il suo passato. L’idea alla base del romanzo di London, pubblicato per la prima volta nel 1915, era quella di denunciare le precarie e inumane condizioni dei detenuti nelle carceri della California, parlare di reincarnazione, ma soprattutto di “mettere in pratica” quel concetto di volontà di potenza tanto caro a Nietzsche. Standing, infatti, dopo ogni viaggio dello spirito metterà in discussione valori, credenze e ideali. Ogni reincarnazione gli permetterà di strappare il velo delle verità relative e di non cristalizzarsi in forme o idee. Personalmente, anche se forse non era quello l’intento dell’autore, il viaggio dello spirito del nostro protagonista, le reincarnazioni e la scoperta delle “nuove verità”, li ho letti come la descrizione della magia che avviene nell’animo di un lettore. Non è infatti la lettura che ci permette di lasciarci andare e abbandonare, anche se solo per qualche ora, un corpo stanco e fiaccato dalla vita? Non è forse vero che, in qualche occasione, l’immedesimazione con i personaggi è tale che staccarsi dal libro equivale ad un risveglio? Ed infine: viaggiare con la mente attraverso i libri non ci permette forse di arricchire il nostro bagaglio culturale, ma soprattutto di far cadere dei paraocchi che ci spingono verso il manicheismo e il fanatismo?Nel leggere di Standing, quindi, a me sembrava di leggere della Diana lettrice, dei miei viaggi e delle mie piccole morti, che mi permettono di abbandonare per qualche ora la mia “camicia di forza” e una serie di “prigioni” nelle quali, che lo si voglia o no, si è costretti a soggiornare. Il vagabondo delle stelle, quindi, che lo vogliate leggere come la denuncia sociale di un grandissimo scrittore o come la parabola e la celebrazione della magia della lettura è un classico che non potete assolutamente perdere.Alla prossimaDianaMagazine Cultura
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