di Rina Brundu. Il problema di Maurizio Landini, che durante la manifestazione della CGIL contro il Jobs Act minaccia lo sciopero generale, è che non è più credibile. In simil guisa, non sono credibili i diversi personaggi che si sono avvicendati sul palco a difendere le ragioni dei “lavoratori”. Il problema vero, invece, è che tutto è stato già detto, dai sindacati stessi, o da chi per loro, milioni di anni fa e nulla è stato ottenuto, se non, immagino, tanta visibilità per quegli stessi oratori.
Compresa Rosi Bindi che, politicamente casta, mai doma, fa la morale dal pulpito e rilancia: “Imbarazzante è la Leopolda”. Che la Leopolda (ma un nome meno paninaro stile drive-in non lo si poteva fare???) sia imbarazzante non si discute. Se non altro per il superamento a sinistra della linea dei vecchi dittatori sovietici: costoro, infatti, si accontentavano del culto del leader, di statue gigantesche distribuite un po’ qui un po’ là nei diversi luoghi del paese, ma mai hanno preteso di avere il PCUS e i congressi di riferimento, rifatti e ribattezzati a propria immagine e somiglianza. Il primo in questo senso è Matteo Renzi che, in quel di Firenze, se la canta e se la suona, è proprio il caso di dirlo, e se ne infischia degli operai in piazza. Come non capire, del resto, dato che, per dirla sempre con il Premier, è pure finito (se c’é mai stato, da Guareschi e dalla Fallaci in poi), il tempo delle critiche ragionate specialmente da parte degli addetti ai lavori mediatici…
Landini, Bindi e la Leopolda ritrosa, più che un caso di serpente che si morde la coda, mi pare un problema di solitudine degli ex numeri primi, Teorema di Trilussa:
Conterò poco, è vero:
diceva l’Uno ar Zero,
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
sia ne l’azzione come ner pensiero
rimani un coso vôto e inconcrudente.
Io, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so’ li zeri che je vanno appresso.
di Rina Brundu. Il problema di Maurizio Landini, che durante la manifestazione della CGIL contro il Jobs Act minaccia lo sciopero generale, è che non è più credibile. In simil guisa, non sono credibili i diversi personaggi che si sono avvicendati sul palco a difendere le ragioni dei “lavoratori”. Il problema vero, invece, è che tutto è stato già detto, dai sindacati stessi, o da chi per loro, milioni di anni fa e nulla è stato ottenuto, se non, immagino, tanta visibilità per quegli stessi oratori.






