di Rina Brundu. Maurizio Lupi pareva quello più “cool”, il simpatico e capace vicino di casa che si è dato alla politica. E tale era il suo “carisma” che benché berlusconiano per elezione e convinzione non è mai stato troppo inviso agli ex-compagni-doc, quelli che prima preferirebbero di gran lunga fare lo scalpo al premier in carica.
Dopo l’ennesimo scandalo appalti a grandi opere il ministro Maurizio Lupi dovrebbe dimettersi. E non perché il dirigente del Ministero dei Lavori Pubblici Ercole Incalza, arrestato ieri, avrebbe – secondo il gip e secondo quanto riportato dai giornali – procurato incarichi di lavoro al figlio di Lupi, ne a causa di altre possibili “responsabilità” che possono o potranno riguardare il ministro (non ci sono al momento notizie di avvisi di garanzia), ma per mero atto-dovuto politico, per rispetto del governo di cui fa parte e del popolo che quel governo rappresenta.
Sconcertano a questo proposito le dichiarazioni del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Graziano Delrio per il quale bisognerebbe attendere prima di prendere posizione in merito a quest’ennesima grave vicenda, attendere cosa? Attendere di scoprire che il magna-magna della Casta continua indisturbato e indisturbabile, senza vergogna alcuna? Sconcerta, inoltre, scoprire che il dirigente di cui sopra sembrerebbe essere stato al suo posto per 14 anni, quasi alla stregua di un potentissimo feudatario dal feudo acquisito, di un boiaro russo, un “dominus” del Sacro Romano Impero: come mai il ministro e il premier non hanno mai sentito il bisogno di rimuoverlo? Di pensare a una… “rotazione”? Che ne è stato delle sbandierate riforme che regolano le carriere dei dirigenti pubblici? Della loro etica di fondo? E ce ne sono altri di servitori-dello-Stato-di-lunga-data come questo manager? Quanti? Quanto ci costano?
Purtroppo in questa corsa del peggior renzismo-gattopardico a chiudere i ranghi, a proteggere il sedere e la poltrona di tutti coloro che lo fanno esistere così come esiste, tutto ciò che rimane al signor Rossi qualunque è l’amaro in bocca, la magra consolazione di averci sempre visto giusto. Si ha insomma l’impressione che questa specie di punta dell’iceberg che emerge sia solo uno spaventoso-cono-d’ombra del “mostro” che forse vive negli abissi, dell’orco che giustifica il latrocinio di Stato e la ruberia del denaro pubblico di cui si nutre, che dunque si nutre di noi, della nostra incapacità di farlo fuori e continuerà ad esistere per molto altro tempo ancora.
Fortuna però che, secondo il Premier, questo sarebbe il governo dell’anti-corruzione, mentre lo stesso Ministro Lupi avrebbe “il dubbio” che forse “il gioco non vale la candela”. Tuttavia, se il “dilemma” esistenziale è solo questo possiamo senz’altro aiutare noi a risolverlo: no, il gioco non vale la candela, si dimetta ministro Lupi!
Featured image, Wolf with Caribou Hindquarter, Denali National Park, author Denali NPS, source Wikipedia.