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Non è passato molto tempo da quando il titolo di 'dottore', 'ingegnere', 'avvocato' o 'architetto' davanti al nome erano un vanto e un lasciapassare nelle occasioni importanti.
Erano titoli che risuonavano di autorità, prestigio, lustro tra la 'plebe' restante.
Non è infatti raro che se un medico importante entra in un ristorante si senta dire ''il tavolo del Professore/del Dottore''..e chi pensava che il tempo dei nomi altisonanti fosse finito, beh, si sbagliava di grosso.
Avere un 'dott.' o un 'ing.' davanti al nome è ancora un simbolo di vanto e di riscatto sociale, specie se i genitori del soggetto citato sono di origini e classe sociale normale o bassa.
Mi capita spesso di incontrare persone che mi dicono 'Eh sa mio figlio è dottore' oppure 'Mia figlia è architetto'.. e sinceramente, la cosa mi lascia sempre un po' perplessa, tanto da chiedermi "Ma perchè c'è bisogno di sottolinearlo?".
E mi son data delle risposte semplici: o i genitori han speso una cifra e fatto sacrifici per farlo/farla studiare, e ora si senton gratificati dal successo del figlio, o perchè sentono il bisogno di puntare al gradino più in alto della scala sociale.
Personalmente penso che il fatto che il figlio o la figlia siano diventati qualcuno sia solo in parte dovuto allo sforzo di un genitore: puoi dare a tuo figlio l'istruzione migliore che i tuoi soldi possan comprare, ma se la prole è un asino, asino resta (si veda il Trota.......).
Perciò il lavoro sporco alla fine lo fanno soprattutto i figli, che si mettono a studiare e arrivano al traguardo. E proprio per questo trovo molto infantile, per non dire snob, che ci si 'vanti di avere un titolo'..
Perchè puoi esser anche dott, ing, arch. o spazzino, che resti comunque un mortale come tutti gli altri.
Ma soprattutto non concepisco i genitori che spingono i figli verso una carriera che questi non vogliono o che aspirano ad altro. A parte che sono soggetti alle leggi del codice giuridico che dice che i genitori devono supportare i figli nelle loro aspirazioni, la maggior parte dei genitori continua la campagna verso la 'scalata sociale' attraverso i figli.. ma ripeto, se il figlio è laureato ma non ha un briciolo di umanità o passione per quel lavoro, il titolo vale poco e nulla..
Perciò lasciamo ai figli la voglia di sognare, perchè fare lo spazzino, il cuoco, il disegnatore, lo stilista, la cameriera, è un lavoro tanto quanto quello di essere 'Dottore'.
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