Un lavoratore a tempo determinato di Montecitorio dopo il licenziamento svela tutti imisfatti dei nostri parlamentari. La “Casta” rimane sempre in piano nella discussione pubblica del nostro Paese. Un lavoratore precario del Parlamento, licenziato dopo 15 anni di servizio, ha deciso di raccontare tutti i misfatti dei nostri onorevoli su Facebook.
Per ora c’è poco di nuovo, ma in poche ore la pagina ha avuto subito gran successo, con migliaia di fan conquistati in poche ore. Attualmente il profilo facebook ha 91.000 contatti, destinati a salire sempre più. ma di cosa parla? Ecco a voi un estratto:
Primo segreto: Auto blu e scorta per tutti! ecco il segreto di come vengono assegnate
Quando vedete un autoblu che sfreccia a sirene spiegate, sappiate che a volte dentro c’è solo una signora che va a fare la spesa o accompagna i figli a scuola. Vi spiego qual’è il trucco attraverso il quale gli onorevoli parlamentari si arrogano e si appropriano di questo servizio. Le autoblu a Montecitorio sono solo venti, a disposizione dell’ufficio di presidenza (presidente e vicepresidenti della camera) e dei presidenti delle commissioni parlamentari. E gli altri 600 deputati? Ecco come fanno. Il meccanismo è ormai ben collaudato. Se all’origine era solo uno stratagemma di un giovane deputato democristiano di un paesino del beneventano che l’ha tenuto in piedi per 30 anni di onorato servizio allo stato (e lo tiene tuttora) oggi ormai è dilagato molto tra i frequentatori di montecitorio. Basta trovare una persona fidata che si prenda l’impegno, con le dovute precauzioni di intracciabilità, di inviare una lettera anonima di insulti e minacce, meglio ancora anche verso i familiari, riportando alcuni dettagli della vita privata (il nome della scuola del figlio, ad esempio). Il giorno seguente, mentre lui va ad informare i carabinieri, io sono già a scrivere…..in verità faccio il taglia e incolla di un vecchio comunicato stampa che mi ha passato un altro servo di montecitorio che si chiama minacce.doc che tanto il succo è sempre lo stesso:”profonda indignazione per le minacce ricevute, ma continuerò per la strada delle riforme e del rinnovamento, non ci lasceremo intimidire”, chiamo i miei colleghi che anche loro hanno un bel file prestampato solidarieta.doc con il quale il capogruppo, il segretario, ecc…. esprimono solidarietà e vicinanza. Il caso finisce sui giornali, il prefetto chiama al padrone per assicurargli una protezione maggiore. Quel prefetto sà bene che l’avvicinamento, il trasferimento e la promozione dipendono dal ministro degli interni di turno e quindi dipende molto dalle amicizie che si sarà saputo costruire nei suoi anni di carriera prefettizia: nel successivo COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE PUBBLICO E LA SICUREZZA non mancherà l’ok per concedere la dovuta protezione al padrone-deputato minacciato. E così per magia ecco a voi un auto blu e una squadra di scorta!
Un mestiere comune pagato a peso d’oro: il Barbiere
Indovina-indovinello: i 9 barbieri che lavorano nella barberia di montecitorio, guadagnando 11.000 euro al mese sudati tagliando in media 2 o 3 cape gloriose al giorno, come mai parlano tutti lo stesso accento??? e come mai è lo stesso accento dell’allora presidente della camera che li assunse attraverso un bel concorso pubblico trasparente come i suoi capelli??? chi era costui?
NB: Lo Sfatt di chiccheinformatiche si limita a riportare notizie e indiscrezioni per il dovere di cronaca. L’articolo è interamente estratto dal profilo facebook.
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COMMENTI (1)
Inviato il 18 luglio a 10:06
Questo lavoro effettuato dal precario licenziato lo dovrebbero fare anche quelli che lavorano alla Rai e nei vari Ministeri che, con i soldi dei contribuenti, fanno peggio degli onorevoli. Perchè nessun giornalista ne parla? Il pensionato e/o impiegato statale è capace solo di lamentarsi, ma non parla mai degli sprechi dell'Amministrazione dove ha lavorato. Perchè?