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Questa notte è la mia. Alberto Damilano

Creato il 28 febbraio 2013 da Leultime20 @patrizialadaga

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Ci sono libri che si leggono perché si ama l’autore, altri perché ci sono stati consigliati da persone di fiducia e altri ancora perché il titolo o la quarta di copertina hanno attirato la nostra attenzione. Nel caso di Questa notte è la mia, di  Alberto Damilano, medico malato di Sclerosi laterale amiotrofica (SLA), che Longanesi manda oggi nelle librerie italiane, è stata, lo confesso, la curiosità nei confronti della grave malattia dell’autore, che attualmente vive grazie a nutrizione e respirazione artificiali, a spingermi ad affrontare la lettura.

Di questa tremenda malattia fino ad oggi sapevo quello che si legge sui giornali o si vede in Tv e l’idea di leggere una testimonianza di chi la vive sulla sua pelle, se da un lato alimentava il mio desiderio di conoscenza, dall’altro mi spaventava. Temevo di dover affrontare un campionario di sofferenze a cui non sapevo se sarei stata preparata.

Invece, sin dalle prime pagine, ho avuto chiaro che i miei timori erano infondati. Questa notte la mia non è la storia della malattia che aggredisce un uomo, bensì la storia di uomo che vive con energia e dignità la sua vita mentre la malattia fa il suo corso. E la differenza non è da poco.

Damilano ha concepito il libro come un romanzo in cui il protagonista, Andrea, è un giornalista che, aiutato da un giovane e rampante collega, indaga prima su un caso di infiltrazione della ‘ndrangheta in una rete di ambienti politici e finanziari del Nord e poi sui maltrattamenti ai pazienti nelle cliniche psichiatriche, settore familiare all’autore visto che per anni ha esercitato come medico nell’ambito delle malattie mentali e delle tossicodipendenze.

Lo scrittore fa dire a Massimo, un medico amico del protagonista malato, queste parole che spiegano perfettamente la sua posizione nei confronti dell’infermità:

Non fare l’errore di pensare che tu e la malattia siete una cosa sola. Mai. Tu non sei la tua malattia. Lei ti appartiene, ma tu sei una persona. E lo sarai sempre, anche se lei ti dovesse portare via tutto.

Questa notte è la mia è stato scritto, come lo stesso autore rivela nella postfazione, attraverso un comunicatore oculare, dato che i suoi arti non erano già più in grado di muoversi. E nonostante la difficoltà fisica, o forse proprio grazie a quella, gli occhi di Damilano hanno saputo rivelare l’anima di un malato di Sla. I sogni, gli incubi, i timori, le angosce, vengono messe nero su bianco in poche ed eccellenti pagine, senza mai forzare la mano, senza alcun vittimismo, ma con grande lucidità. La scrittura di Damilano non indugia mai in una facile autocommiserazione, non porta il lettore sull’orlo di lacrimevoli abissi perché preferisce condurlo attraverso percorsi narrativi diversi, vite più o meno complicate che si incrociano, qualcuna forse con troppa leggerezza, ma tutto si perdona perché non è la storia in sé a fare da motore a questo libro, ma i moti del cuore del suo autore, che attraverso il protagonista, racconta gli oceani sconosciuti in cui è obbligato a navigare:

Si sentiva impermeabile a tutto, e il tutto era niente. Il pensiero, al contrario, era instancabile come un disco rotto. A ogni giro di microsolco la puntina saliva e ritornava a quello precedente. La sua voce interiore ripeteva incessante sempre la stessa frase, le stesse identiche cinque parole: “Che ci faccio io qui?“.

Il romanzo mette anche in luce le inadeguatezze dell’assistenza pubblica nei confronti di chi soffre e i problemi dell’associazionismo che troppo spesso si accontenta delle promesse dei politici senza ottenere reali soluzioni.

Un libro, che dopo aver voltato l’ultima pagina, ti fa sembrare meraviglioso anche alzarti e andare a bere un bicchiere d’acqua.

  •  Titolo: Questa notte è la mia
  • Autore: Alberto Damilano
  • Editore: Longanesi
  • Prezzo: 15€
  • Voto: 6 1/2

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