Questa sera si parla di evasione a Presa diretta: quell'insieme di italiani piccoli, medi e grandi evasori che contribuiscono alla crisi economica falsificando le fatture, non battendo gli scontrini, gonfiando costi e nascondendo guadagni. Quelli che hanno portato i soldi all'estero, che non dichiarano nulla al fisco, che sfruttano tutti gli artifici legali pur di non pagare tasse o di pagarne il meno possibile. Eh sì, perché diversamente dagli scippatori, spacciatori, dai writer, dai topi d'appartamento, gli evasori non solo non sono percepiti come criminali, ma spesso agiscono rispettando la legge.
Se siamo ridotti a dover tagliare soldi alle regioni, a dover fare le riforme che vuole la BCE (e Confindustria), a dover fare le manovre economiche che devono essere vagliate in Europa, è perché esistono italiani che non partecipano alla tassazione come dovrebbero (secondo Costituzione), come fanno pensionati e lavoratori dipendenti.
Sono italiani che usano gli stessi servizi pubblici dei primi, senza pagarne il costo.
Ogni volta che si parla di evasione si scoperchia un pentolone da cui esce tanto fumo. Ci sono i piccoli artigiani e i commercianti che danno la colpa ai grandi evasori, eludendo qualsiasi responsabilità. Ci sono poi i grandi gruppi bancari, finanziari, le grandi multinazionali che, sfruttando appunto le leggi dei paesi, spostano soldi dove fa più comodo. Spostano le sedi fiscali dove è più conveniente. Elusione, estero vestizione. È la globalizzazione e i mercati, bellezza, ti dicono.
Fonte Ansa
Come sarebbe bello rispondere a queste persone ricordando che i servizi del paese (le strade, le scuole, la sanità, le forze dell'ordine che tutelano la nostra sicurezza) le usano anche loro. Grande confusione anche sulle cifre: la giornalista Nunzia Penelope ha scritto un libro istruttivo dal titolo eloquente “Caccia al tesoro”Ci sono circa (è una stima dell'ex economista Mc Kinsey James Henry) 30000 miliardi di dollari nascosti nei paesi offshore.E' una cifra enorme, per cercare di capirne le dimensioni, la giornalista Nunzia Penelope usa come riferimento il nostro PIL:“Il PIL dell’Italia è circa 1500 miliardi di euro annui: nei paradisi fiscali ci sarebbe quindi, grossomodo, l’equivalente di vent’anni della nostra ricchezza nazionale. Vent’anni di lavoro e di stipendio di tutti i nostri lavoratori, di prodotto di tutte le nostre fabbriche e aziende, di tutte le attività commerciali, di tutti i beni comprati e venduti, di tutte le case costruite, di tutta la spesa pubblica per sanità, scuola”.Oppure, se vogliamo usare un altro termine di paragone, sono circa 15 volte il nostro debito pubblico, quello per cui siamo sempre sotto la spada di Damocle dello spread, quello che l'Europa ci chiede di ridurre, quello del fiscal compact.Sono tanti soldi, accumulati dalla criminalità organizzata ma anche dalle grandi multinazionali che spostano le sedi legali dove più comodo, dai super ricchi che decidono (perché consentito dalle leggi) di nascondere i loro beni dietro dei Trust per non pagare le tasse.Sono soldi che passano dal mondo reale, abitato da gente che paga le tasse e che si deve sobbarcare il peso dei debiti nazionali, al mondo offshore.Che non è costituito solo dalle isole nei Caraibi come le Cayman.No: il mondo offshore è molto vicino a noi, tremendamente vicino e facilmente accessibile.E' l'Irlanda e l'Inghilterra, dove Google e Fiat hanno spostato le sedi fiscali.Sono San Marino e lo Ior, dove tanti italiani nascondono i loro conti.Non sappiamo a quanto ammonti l'evasione, sappiamo solo quanto non è stato recuperato nel passato, da Equitalia, sull'evasione accertata. Delle centinaia di miliardi accertati, sono stati recuperati meno del 10%. Quando si parla di evasione rischiamo di incartarci in discorsi già sentiti: l'evasione è diffusa ed è soprattutto quella dei piccoli commercianti, non si deve criminalizzare l'impresa, i blitz danneggiano il turismo (e i vip), non vogliamo uno stato di polizia tributaria. Anche il racconto della lotta all'evasione è un deja vu: almeno i governi Berlusconi avevano una linea più precisa. Da Monti in poi, erano tutti d'accordo sull'idea che chi evade, ruba alla collettività. Sono passati anni, per arrivare ad un accordo con la Svizzera, per porre fine al segreto bancario e arrivare alla “voluntary disclosure”. Ma nel frattempo dove saranno andati i soldi? Quanti anni serviranno ancora per il falso in bilancio, per una seria legge a contrasto dell'evasione, che non favorisca solo i grandi ladroni? Come quelli che a Natale stavano quasi prendendosi quel regalo dal governo, sulla soglia di evasione consentita al 3%. Quanti giorni sono passati dalla pubblicazione della lista Falciani? Quanto dura l'indignazione in Italia? E, ancora, cosa sta facendo di concreto, questo governo per contrastare l'evasione fiscale, la cui fetta più grande è quella di chi porta i soldi nei paradisi fiscali? Perché i grandi evasori continuano a ricevere sconti, dall'Agenzia delle entrate, su quanto hanno sottratto al fisco? Sono tutte domande cui daranno risposta i giornalisti di Presa diretta, andando nei paesi offshore, ma anche qui in Europa. Dal Lussemburgo di Juncker (e lo scandalo Luxleak) all'Inghilterra (dove ha spostato la sede fiscale la ex Fiat, FCA). Presa diretta: Grandi evasori
A Presadiretta una puntata che entra nel mondo dei grandi evasori e dei paradisi fiscali.GUARDA IL PROMO >>http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-854afce4-0150-4324-823a-65a6e50b0765.htmlNel nostro paese si evade per 120 miliardi di euro l’anno, queste sono le stime. E la fetta più grande è quella dei soldi depositati su conti esteri.PRESADIRETTA ha affrontato le domande più spinose. Chi sono i grandi evasori? E perché riescono sempre a ottenere dei generosissimi sconti dall’Agenzia delle Entrate su quanto hanno sottratto al Fisco?Perché non si riesce ad arginare la milionaria elusione fiscale delle multinazionali del web, quella dei giganti come Apple, Amazon, Google, Facebook?A PRESADIRETTA un’inchiesta che va a caccia dei grandi capitali, dall’Italia fino a Panama, passando per Londra e l’isola di Jersey, uno dei paradisi fiscali britannici. E arriva in Lussemburgo, il paese dove è scoppiato lo scandalo Lux Leaks.E cosa fa il nostro governo per combattere l’evasione, l’elusione e far rientrare i capitali ingiustamente sottratti al prelievo fiscale?“GRANDI EVASORI” è un racconto di Riccardo Iacona con Federico Ruffo, Sabrina Carreras, Giuseppe Laganà, Rebecca Samonà, Massimiliano Torchia, Andrea Vignali, con la collaborazione di Marina Del Vecchio.