Questionario con domande “hard” in una scuola media di Collegno

Creato il 14 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Recentemente, Collegno si è distinta per un questionario scolastico decisamente non convenzionale: la scuola media Anna Frank di Borgata Paradiso è chiacchierata a causa di una vicenda di stampo, per così dire, sociologico. Fulvio Genero, preside della scuola, ha infatti deciso di inviare un questionario alle famiglie dei giovani studenti, composto da 120 domande, suddivise in due categorie, di cui una sul rapporto tra allievi e studenti. È stata però l’altra metà dei quesiti a perplimere profondamente i genitori, in quanto riguardanti l’ambito della sessualità di coppia; il questionario ha quindi suscitato seri dubbi sulle motivazioni per cui un istituto scolastico dovrebbe indagare sulle abitudini sessuali dei genitori dei propri allievi. Le risposte ai quesiti, seppur protette dalla garanzia di anonimato, hanno inoltre fatto sorgere ulteriori perplessità sul rischio di violazione della privacy delle coppie interpellate.
Tra le domande riscontrate troviamo, per esempio, la numero 47: “Sono turbato se penso che non ho completamente soddisfatto sessualmente il mio partner?” oppure la numero 48, una di quelle che ha suscitato più dibattito: “Mi è imbarazzante parlare delle mie esperienze sessuali al partner?” Una famiglia ha quindi scelto di informare i giornali del curioso accaduto: “E’ difficile comprendere le ragioni dell’indagine, pare che serva a conoscere meglio il contesto sociale.”
Il segretario della Cisl Scuola di Torino, Teresa Olivieri, ha deciso di presentare un esposto alla Direzione Scolastica Regionale, contrariata da questo tipo di intima indagine; è comunque da aggiungere che non tutti gli insegnanti hanno scelto di sottoporre il questionario agli allievi, rifiutandosi di consegnare loro i fogli. Una delle questioni sollevate dall’accaduto è la correttezza del rendere ragazzini dagli undici ai tredici anni “ambasciatori” di domande riguardanti la sfera intima dei genitori. Secondo Antonio Catania, vice direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale: “Il primo passo potrebbe essere la richiesta di relazione a cui potrebbe seguire un’ispezione. Il preside, a cui mi sono già rivolto, ha parlato di ricerca preparata in ambito universitario. Mi domando però che beneficio possa venire alla scuola da certe risposte.”
Tuttavia, le 60 domande rimanenti sono molto meno pruriginose e si concentrano sul rapporto tra studenti e allievi; alcuni tra i quesiti posti sono: “La tua relazione con l’insegnante è mai stata influenzata dai suoi problemi personali?” e “Hai mai fatto esperienza di un insegnante i cui comportamenti in classe avresti descritto come abusanti?”
Il questionario incriminato è, come precedentemente accennato, il mezzo per una ricerca sociologica del preside Genero, che ha ottenuto l’approvazione del Consiglio d’istituto solo perché, a detta dei genitori, “il preside ha presentato il questionario in modo sommario.”


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