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Questione di cuore o questione di business?

Creato il 01 maggio 2010 da Gianclint
Questione di cuore o questione di business?
L'amico Marcello ci ha inviato questo bellissimo post che riassume molte idee che circolano anche su questo "buco nero" del web! Lo pubblichiamo con grande piacere e lasciamo a voi ogni riflessione. DA WIKIPEDIA
CUORE: Il cuore è l'organo centrale dell'apparato circolatorio; funge da pompa capace di produrre una pressione sufficiente a permettere la circolazione del sangue. […]il cuore non è soltanto un organo che costituisce il centro del motore dell'apparato circolatorio, ma anche il primum movens della vita spirituale ed affettiva.
BUSINESS: Il termine inglese business identifica in generale un'attività economica. Approssimativamente può essere tradotto con il termine italiano affari.
Riferito ad un'azienda, nell'uso italiano il business definisce il tipo di attività svolta a produrre il fatturato.
Fatto questo piccolo preambolo mi ricordo che il nostro presidente ha sempre affermato che il Milan, per lui è sempre stato un’affare di cuore.
Leggendo la definizione di questo meraviglioso organo “perfetto” ci accorgiamo che è vitale, colui che manda avanti la vita di una persona non solo a livello fisico ma anche mentale ed emozionale.
Va al di là di tutto, di qualsiasi interesse sia economico che affettivo.
Al cuor non si comanda si diceva una volta…..e in nome di lui si possono fare pazzie, per una donna, per un ideale o per una passione, senza badare a spese e senza curarsi di pareri altrui, contrari o meno.
Insomma il cuore è il cuore e basta, stà in cima ad ogni cosa che sia essa morale o materiale.
Facendo 1+1 si arriverebbe a pensare che per il caro Silvio il Milan sia o sia stato tutto ciò.
E se si ripercorre la nostra storia dal 1986 ad oggi in modo superficiale parrebbe così.
Amici membri, spesso in questi giorni ho pensato a tutto quello che è stato e mi son venuti parecchi dubbi.
Non voglio dire che al nostro presidente non gli sia mai importato nulla del Milan quello no, ma ripercorrendo soprattutto gli ultimi 15 anni sulla, “questione di cuore”, avrei qualcosa da dire.
Nel 1986 Silvio rileva il Milan da Farina praticamente gratis (come lo stesso Farina dichiara in un intervista ad Alessandro Dall’Orto del quotidiano Libero) ripianando debiti per 13 miliardi di lire e salvando la società dal fallimento.
A questo punto inizia una campagna di rafforzamento che porta il club sul tetto del mondo in tre anni.
Sicuramente l’impegno economico è enorme, ma è pur sempre un investimento.
Infatti a quell’epoca Berlusconi non è ancora ai livelli di notorietà odierni, ma solo un giovane imprenditore di successo che deve ancora sfondare.
Il ritorno pubblicitario per lui e le sue aziende in relazione ai successi rossoneri è enorme e il gruppo Fininvest (oggi Mediaset) diventa leader di mercato sia in termini di spettatori televisivi sia in termini di pubblicità.
Quindi sorge una domanda: Per ottenere gli stessi risultati che hanno portato miliardi di lire nelle casse del gruppo senza il Milan quanti soldi avrebbe dovuto investire il presidente?
Insomme cosa gli sarebbe costata l’ascesa di Fininvest a livello economico se non avesse avuto il Milan come traino pubblicitario “gratuito”?
Ma veniamo agli ultimi 10 anni.
Dallo scudetto di Zaccheroni dove la squadra assomigliava molto a questa (vecchia e bolsa) in avanti c’è stato solo un periodo di grandi investimenti.
Le campagne acquisti delle stagioni 2001-2002 e 2002-2003.
Doveroso un’ altro preambolo: siamo in epoca di vacche grasse con la pay tv alle porte e i network satellitari pronti a versare milioni di euro nelle casse delle socità per accaparrarsi i diritti di ciò che sembra la “nova gallina dalle uova d’oro”.
E guarda caso Silvio acquista Inzaghi (40 miliardi di lire) Rui Costa (80 miliardi di lire) Nesta (30 milioni di euro) più un folto numero di giocatori (Rivaldo, Tomasson, Seedorf, Pirlo e quant’altro) che costituiranno lo scheletro di una grande squadra che arriverà di nuovo a vincere tutto aprendo un altro ciclo conclusosi nel dicembre del 2007 con la vittoria nel mondiale per club.
Un investimento di circa 100 milioni di euro in soli 2 anni…..una chimera oggi come oggi.
Ma quell’investimento cosa e quanto ha fruttato al gruppo Mediaset in termini di sponsorizzazioni, pubblicità e diritti televisivi ivi compresi quelli della champions league?
Rifaccio la domanda di prima: Per ottenere gli stessi risultati che hanno portato milioni di euro nelle casse del gruppo senza il Milan quanti soldi avrebbe dovuto investire il presidente?
Torniamo alle campagne acquisti successive……dal 2003-2004 in avanti un lento regredire fino all’abulìa totale degli ultimi 2 anni compreso quello alle porte.
Investimenti sempre minori (e si ormai la baracca va avanti da sola) e campagne acquisti sempre più legate al motto di “il Milan deve andare avanti con le proprie gambe, basta sperperare i soldi di famiglia per una squadra di calcio” (Marina Berlusconi docet).
Ma come?…e il cuore? ….Dove lo metti?
E’ vero che viene preso Kakà, ma è anche vero che quando lo prendi, Ricardo, è un grande talento ma semisconosciuto e lo si paga solo 8 milioni di euro.
So già che il dittatore del canale servatico potrebbe cazziarmi dicendo che non sono un vero tifoso perché mi stò lamentando dell’acquisto di Kakà in quanto pagato poco.
Ma non è così, io faccio solo una riflessione e chiederei al signor Suma quanto segue: se Kakà lo avessimo trattato 3 anni dopo, quando era già il Kakà che tutti conosciamo e magari il Liverpool della situazione ci avesse chiesto 50 milioni di euro cosa avremmo fatto?
Siamo sicuri che Berlusconi lo avrebbe preso lo stesso?
Idem per Pato.
Per il resto vediamoli gli acquisti: Gilardino 25 milioni, Oliveira 22 milioni, Stam 20 milioni Ronaldinho 22 milioni (mi pare) e poi tanti e tanti nomi a parametro zero o in prestito gratuito (Crespo, Vogel, Dorashoo, Vieri, Shevchenko2 e tanti altri).
Questo è lo “sforzo economico fatto dalla proprietà dal 2005 ad oggi, se ci fate caso mai una cifra superiore ai 25 milioni.
In mezzo a tutto questo le cessioni illustri che hanno portato soldi alla società (Shevchenko 45 milioni, Kakà 66 milioni, Gilardino 15 milioni).
Se aggiungiamo l’introito per la vittoria a Vienna nel 2007 (circa 70 milioni) il saldo è ampiamente attivo mi pare e non credo che Berlusconi ci abbia rimesso di tasca propria.
Ma io sono un sentimentale e le cifre non bastano a convincermi che il cuore non c’entra.
Non bastano a farmi credere che è stata tutta una questione di business.
Ci vuole altro………..
Dall'archivio della Gazzetta (articolo del 2006)
Se Berlusconi avesse preso l' Inter...
Mazzola: «Nei primi anni Ottanta ho fatto da tramite tra lui e Fraizzoli»
«Non ricordo la data precisa, ma confermo che durante una riunione per il Mundialito, Berlusconi mi domandò: "Scusi, Mazzola, può chiedere a Fraizzoli se è disposto a vendermi l' Inter?". Risposi che mi sarei informato e riferii. Sulle prime Fraizzoli non disse di no. Anzi. Indicò una strada: "Potrei cedere a Berlusconi il cinquanta per cento delle azioni". Trascorso qualche giorno ci ripensò: "No, niente Berlusconi". Comunicai la risposta e la cosa finì lì.

Ricordo quel periodo, si disse che Berlusconi voleva acquistare l’Inter per un fatto di simbolo.
Infatti l’Inter ha come simbolo il biscione che, guardacaso è lo stesso stemma dell’allora Fininvest.
Un abbinamento perfetto per poter fare BUSINESS in campo mondiale sfruttando il calcio.
Ma come?…e il cuore? ….Dove lo metti?
Un’ultima cosa…vi ricordate all’inizio degli anni 90 la polisportiva creata da Silvio con il nome Mediolanum?
Squadre di Hockey ghiaccio, Rugby e Pallavolo tutte riunite sotto un’unico nome “polisportiva mediolanum” con tanto do logo del Milan annesso.
Bene ragazzi, una volta sfruttata anche quella trovata per fini pubblicitari e di immagine le società sono state private di ogni sostegno econimico e portate alla scomparsa tramite cessione di titolo sportivo…….CHE STESSIMO FACENDO LA STESSA FINE?
Berlusconi ha sempre dichiarato di gestire il Milan come fosse un’azienda…..vi rimando a WIKIPEDIA:
Riferito ad un'azienda, il business definisce il tipo di attività svolta a produrre il fatturato.
Io ora però sono un po’ confuso….ma era davvero una questione di cuore??
MARCELLO.

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