Ieri pomeriggio parlavo con un filetto di merluzzo surgelato della faccenda del Giappone e di altre amene cose del mondo. Era appoggiato al bancone, si centellinava non senza stile un bicchere di bianco. Si è offerto di offrirmi da bere.
Era molto preoccupato per la questione del nucleare. Era fresco (anzi freddo) di un tavolo con il governo, dove aveva esposto tutte le sue perplessità a nome della categoria (per i surgelati, si sa, il problema dell’approvvigionamento energetico è fondamentale). Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo aveva cercato di rassicurarlo, ma non lo aveva convinto.
“Siamo senza un piano energetico”, mi diceva angosciato.
“Dobbiamo perseverare sulla strada del nucleare – gli ho risposto ingollando mezzo Traminer – le centrali in Italia non risolveranno la vita di tutti, ma sicuramente miglioreranno il saldo disponibile di molti. Ho un conto online. Ieri sono andato a fare shopping con Enrico Letta e Lucia Annunziata. Lui si è comprato uno scaldapalle di Armani, lei un paio di Hogan contenitive da 700 euro. A cena sulla terrazza del Carlton abbiamo elaborato una controffensiva mediatica e anche una strategia di investimenti (dove li mettiamo tutti ‘sti cazzo di soldi che ci danno, ragazzi!). Lucia proponeva i bond nigeriani. Ma questo è un altro discorso. Il punto è, caro mio, che ai buffet delle cene dell’Enel fanno tre ricarichi solo per gli antipasti: ti lascio immaginare il resto…”