Vogliamo approfondire la conoscenza dell’apparecchio forse più usato in ortodonzia, l’espansore rapido del palato , ERP, (Fig. 1)
FIg. 1
Fig. 2
Fig. 3
E’ un apparecchio molto duttile e conosciuto, le cui funzioni sono molteplici ed i cui effetti hanno ripercussioni sia dentali che strutturali; cerchiamo di conoscerlo meglio analizzando le sue caratteristiche e peculiarità in 6 domande.
A cosa serve?
L’utilizzo dell’ERP ha molteplici indicazioni ma le più comuni sono per la risoluzione del morso incrociato posteriore, sia monolaterale che bilaterale (fig.2,3,4,5), situazioni per le quali, fino ad una certa età del paziente, è sicuramente l’apparecchiatura più efficace ed indicata; altre indicazioni si hanno per aumentare l’ampiezza dell’arcata superiore in situazioni di poco spazio (fig.6) e nelle terze classi scheletriche (fig.7)
E’ un apparecchio fisso, viene cementato sui secondi molaretti da latte o sui primi molari permanenti, con una vite centrale (fig.8) che deve essere attivata quotidianamente per un periodo stabilito dallo specialista, di solito variabile dalle 2 alle 4 settimane. A questo punto l’azione dell’espansore è completata e va mantenuto in bocca senza ulteriori attivazioni per un periodo variabile dai 6 mesi ad 1 anno.Come funziona?
La sua funzione è quella di “allontanare” le due ossa palatine, cosa possibile solamente fino ad una certa età,in modo da aumentare l’ampiezza del palato; proprio per questo va usato con attivazioni frequenti (giornaliere) per un periodo di tempo molto breve (da 2 a 4 settimane), da cui il nome di espansore “rapido”.
Quali sono i rischi ed i fastidi di questo apparecchio?
Fig. 5
Essendo un’apparecchiatura “ortopedica”, che agisce cioè a livello osseo, va usato solo nei casi con la corretta indicazione e alla giusta età. Nella nostra pratica quotidiana l’ERP viene usato esclusivamente in dentatura mista, dai 6 ai 10 anni , quando sono presenti ancora i molaretti da latte e le ossa del palato non si sono ancora saldate. E’ comunque importante sottolineare che qualche disturbo transitorio è possibile e frequente, tipo l’indolenzimento dei denti e delle strutture circostanti, ma sopportabile normalmente con l’ausilio in qualche caso di blandi antiinfiammatori (paracetamolo) nei primi giorni di attivazione dell’apparecchio. Successivamente la presenza di una struttura metallica che attraversa il palato può comportare qualche disagio nel mangiare alcuni tipi di cibo (prosciutto crudo, verdure, spaghetti) che possono rimanere “impigliati” nell’espansore. Sono comunque disagi transitori che nel giro di poche settimane scompaiono completamente.
E’ complicato per la mamma (o il papà) gestire l’attivazione giornaliera della vite?
Fig. 6
L’attivazione della vite centrale viene spiegata ai genitori il giorno della cementazione dell’apparecchio ed è una manovra molto semplice; ciononostante deve essere eseguita correttamente sia nei modi che nella giusta frequenza, altrimenti si rischia di inficiare tutta la procedura terapeutica. Lo specialista fornirà ai genitori una chiavetta con la quale girare quotidianamente la vite dell’espansore, facendo attenzione a posizionare il bambino in posizione comoda (sdraiato con una luce che illumini la bocca) per una visuale perfetta; i controlli sono effettuati ogni 7 giorni fino ad espansione completata, dopo di che mensilmente.Quali sono gli effetti dell’espansione rapida del palato?
Fig. 7
Gli effetti immediati sono un visibile aumento dell’ampiezza del palato, testimoniato dalla formazione (temporanea) di un evidente diastema (spaziatura) tra gli incisivi centrali superiori, e la scomparsa del morso crociato posteriore; successivamente la mandibola tenderà a ritrovare spontaneamente una sua posizione centrata, avendo a disposizione più spazio. Un altro effetto positivo, anche se indiretto, è frequentemente il miglioramento della respirazione del paziente, dovuto ad un aumento della pervietà delle prime vie respiratorie.
Fig. 8
In conclusione possiamo affermare che l’ ERP è ancora oggi, a decenni di distanza dalla sua invenzione, un’ apparecchiatura ortodontica dalla incredibile efficacia ed efficienza; l’importante è usarlo correttamente e nelle giuste situazioni cliniche e soprattutto che l’operatore sia sempre uno Specialista in Ortodonzia!
Dr. Carlo Zagoreo
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