Nella foto: lanterne, non lucciole!
Il bicameralismo non è causa di perdita di tempo: mai interpretazione è stata più inadeguata. Oggi anche il senatore cremonese Luciano Pizzetti (Pd), che fa parte dell’ufficio di presidenza del Senato, non vedere l’ora di sciogliere la Camera alta come fosse un luogo di dannazione.
In realtà è stata istituita perché le leggi fossero discusse e scritte senza fretta, con la giusta calma e tempi sufficientemente lunghi per sviscerare e analizzare temi molto seri.
L’obiettivo del bicameralismo non è fare tante leggi per dimostrare efficienza e rapidità, quasi fosse la solita fabbrica di bulloni.
Al contrario le leggi dovevano essere poche, ben discusse e ben fatte, approvate dal Parlamento non per un pochi voti come i decreti di Berlusconi. Leggi scritte e votate di corsa ma nemmeno capite da chi le vota restano inattuate. La riforma Fornero non è stata ben compresa dalle stesse imprese.
Servivano poche leggi, dunque. Poche e ottime, così chiare ed efficaci da passare alla storia, come avviene in altri Paesi.
In Italia le leggi si sovrappongono, si ignorano, si confondono, si contraddicono, addirittura a volte pare che siano criminogene.
Non per dir male a tutti i costi dei politici, ma chi non s’è reso conto di quanto sia stato deludente il legislatore?
Ora forse elimineranno il Senato. Probabilmente resterà il caos: manca una classe dirigente di valore. La Corte Costituzionale dovrebbe essere ampliata e lavorare di più, specialmente per abrogare molte leggi indegne di una repubblica democratica.