Questo taglio non s’ha da fare

Creato il 17 aprile 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Un lunedì scandito da versioni importanti che vengono diffuse dai telegiornali. Enrico Mentana apre il suo appuntamento informativo con la notizia del documento congiunto firmato da Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casininel quale praticamente affermano: "Toccatemi tutto, ma non il mio finanziamento: Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici, destinati ai partiti, già drasticamente tagliati dalle manovre finanziarie del 2010-2011, sarebbe un errore drammatico”.

Poco importa se ci sono state troppe ruberie, se la corsa alla poltrona è diventata il lasciapassare dei soli interessi personali, dimenticando il ruolo e la responsabilità assunta. I partiti temono l’antipolitica e mettono nero su bianco il loro “no” alla cancellazione del contributo che lo Stato dà alla politica, perché metterebbe la stessa nelle mani delle “lobby”.  Sul dizionario il termine "lobby" viene definito come un "gruppo di persone legate da interessi comuni e in grado di esercitare pressioni sul potere politico per ottenere provvedimenti a proprio favore". La domanda sorge ingenua e spontanea: non ci siamo già dentro a un meccanismo dove chi ha troppo non solo non si accontenta, ma continua a spremere il popolo per ottenere sempre di più, esercitando il proprio potere per ottenere ancora e ancora favori?

Meglio controllare i conti che punire coloro che si sono comportati in modo scrupoloso in questi anni. Solo per ricordarlo, in barba al referendum abrogativo del ’93, dal ’94 ad oggi le forze politiche hanno intascato 2,3 miliardi di rimborsi, a fronte di spese per 580 milioni. La proposta è una palese ”presa in giro”, senza tanti giri di parole. Il governo ha colpito e continuerà a colpire le fasce sociali più deboli, mentre non si consente di tagliare gli sprechi e non si accenna alla restituzione delle vagonate di soldi pubblici incassati.

In un momento così drammatico la politica persevera il cammino di sanguisughe al potere.

I partiti della maggioranza che sostengono il governo ritengono un “errore drammatico” cancellare i finanziamenti pubblici. Ritengo più  drammatico chiedere  sacrifici agli italiani senza dare il buon esempio.

La politica ha perso qualsiasi appeal, i partiti sono formule vecchie. Il rimborso ai partiti, andrebbe abolito e basta. Sarebbe giusto restituire il giudizio al popolo sovrano introducendo la volontarietà dei contributi. Non si tratta solo di risparmiare soldi pubblici, sarebbe un bene anche per loro che verrebbero stimolati a operare invece che vegetare.  E il colmo è che i partiti hanno preferito affrontare un ulteriore erosione del consenso piuttosto che correre il rischio della contribuzione volontaria.

E dulcis in fundo, la Lega risulta tra i pochi ad opporsi alla proposta. Il Carroccio che è proprio nell’occhio del ciclone a causa delle inchieste che stanno accertando i fondi neri, gli ammanchi e le irregolarità nel bilancio, si dice contrario. Secondo i pm, altri 200mila euro di diamanti sarebbero spariti e dagli accertamenti risulta che Rosi MauroPiergiorgio Stiffoni e Francesco Belsito ne avrebbero acquistati per 400mila euro coi soldi della Lega.

E dopo la tempesta della Lega e dei soldi sottratti alla Margherita, si è impresso un’accelerazione sulla riforma dei partiti: mentre la Lega passata al setaccio si dispera e annaspa, figuriamoci i cittadini che dovranno vivere in un futuro incerto e sempre più tassato.


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