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Quillo traliccio brutto e rrugginito

Creato il 01 dicembre 2011 da Laperonza

 

Ripubblico questi miseri versi perchè, a distanza di un anno e mezzo (furono pubblicati sull'Ape il 20 giugno 2010), e nonostante crearono un certo clamore (furono anche pubblicati in un numero del giornalino dei Giovani Democratici) come si vede dalle foto poco è cambiato. E la sensazione, passando lì sotto, è esattamente la stessa che descrivono.

DSCN1199.JPG

2011

impalcatura.jpg
2010

Se mai te capitesse na matina

de svegliatte co l’idea dentro la testa

de fa na caminata mattutina

sotto la piazza do non se fa festa,

te rtroeristi dentro a un paesetto

co quattro strade strette rrampicate.

Le case, tante vecchie e diroccate

e qualche d’una pure senza tetto.

A caminà pe una strada scura

te ve pensato: “ce vole li stivali”;

specie se sotto na brutta impalcatura

te vai a nfilà passenne tra li pali.

Arzi la testa e vedi tavoloni

de legno fraceto che pare vo cascà

che sta tenuti co fili e du bulloni

e al Padreterno te vai a raccomannà.

Perché là sopre, oltre a li piccioni,

ci sta de tutto, tegole e mattoni,

che un jorno o n’andro, se tira un po’ de vento,

se te va bene de piji no spavento.

Senti un rumò venì da lo traliccio:

ncassi la testa e collo spiccio spiccio,

che se ogghi e jornara fortunata

quella che casca è solo na cacata.


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