Magazine Diario personale

Quindici anni

Creato il 28 aprile 2012 da Povna @povna

La ‘povna, nella sua oramai media vita, ha cambiato (senza contare le dimore pro tempore, come a Cambridge, a Parigi o nella città rossa) almeno undici case (sobbarcandosi, volta dopo volta, i relativi traslochi). Cominciò nella città della stazione nota, anche se era piccolissima, uno-due in pochissimo tempo. Ma a quattro anni era già su un treno che la portava a nord, dove sarebbe rimasta (tre case) per un discreto periodo della sua vita. Nemmeno diciannovenne (lo ha già raccontato a suo tempo) si trasferì armi e bagagli (in treno) nella piccola città. Dove – dopo Hogwarts – cambiò varie residenze nel giro scarso di due anni: con l’Anziana di Ginevra, Pellaccia, la parentesi Stor e Dita (che, per quanto durata pochi mesi, è stato comunque sempre troppo), e poi casa Babbioni. E’ stato così che, nel settembre del 1997, dopo tutto questo peregrinare in giro per le strade e per i ponti, planò infine in via dei Matti, dove è rimasta per i successivi quindici anni (nonostante qualche parentesi esterofila, o su e giù per l’Appennino). Via dei Matti è stata dunque la Prima Vera Casa della ‘povna (e non dei suoi genitori, la sua mamma, un collegio, in condivisione, provvisoria). Quella dove ha accumulato le sue cose. Quella dove ha trasportato, pezzo per pezzo, tutti quanti i suoi mobili (la credenza antica, le librerie della zia Stronza, il cassettone genovese, il settimanale della bisnonna, il letto di quando era ragazzina Mrs. Mifflin) e molte varie, eventuali e altre, ché lei, come si dicevano con Corto in una recente conversazione telematica (“se esiste l’inferno, è svedese e componibile”), di certo non crede nell’Ikea. Qui ha messo a posto i suoi libri, o almeno molti (perché per metterli insieme tutti bisognerebbe radunare quelli sparsi nella biblioteca personale di Mr. Mifflin, o da mamma ‘povna, o ancora nel paese-che-è-casa), per un totale di qualche migliaio di volumi. Qui, in breve, si è fatta la cuccia; così come si è abituata alla sua piazza di pini marittimi alla periferia del centro, ai giardini delle mura, ai familiari volti dei vicini.
Ed è tutto questo che – a partire dal giorno della Liberazione – la ‘povna ha cominciato, paziente, a infilare nelle scatole. Mentre oggi corre in agenzia a firmare il nuovo contratto, e sul calendario compare una data in rosso (15 maggio), e poi telefona, e si informa per il passaggio di residenza, la Tarsu, le nuove bollette, le volture, l’ennesimo trasloco. Intorno la scuola continua veloce, come sempre. E così pure tutto il resto. E – la ‘povna lo ha già detto – il pensiero di cambiare ambiente in realtà le sorride e la diverte. Ma ciò non toglie che, da qualche giorno a questa parte, si guardi intorno riservando a ogni luogo e a ogni oggetto gli occhi acuti dell’addio.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :