Sino ad oggi, dal dopo-elezioni, ho condiviso spesso le decisioni del segretario democratico. Ora è cambiato tutto. Bersani è impazzito. Il risultato di questa sera è un PD distrutto, raso al suolo. Tutto questo per eleggere un Presidente gradito a Berlusconi. Ma Bersani pensa davvero che il governo ‘benedetto’ dal Cavaliere durerà? Non appena il Caimano avrà recuperato altro consenso (e non servirà molto vista la strategia suicida del PD) staccherà la spina al governo e si andrà ad elezioni che lo vedranno nuovamente trionfante. Regalare la Presidenza della Repubblica al CentroDestra per un esecutivo in cui la ‘golden share’ sarà di Berlusconi non ha senso.
Il capo dello stato deve essere frutto di condivisione ampia? Bene. In Italia ci sono 3 schieramenti dal 25-30% ciascuno.
Tra i due poli di minoranza, Bersani quindi sceglie di condividere l’elezione del Presidente con il Polo capitatano dalla persona che ha contribuito a ridurre in miseria questo Paese, che ne ha provocato il degrado culturale e sociale.
Bersani ha rinunciato ad eleggere una personalità d’alto profilo come Stefano Rodotà, condividendo la scelta con il M5S e rappresentando quindi quasi il 70% degli Italiani. Ha rinunciato anche ad una possibile collaborazione per modificare la legge elettorale e regolare una volta per tutte i conti con l’anomalia di Berlusconi.
Si vada sotto la sede del Pd per chiedere a gran voce le immediate dimissioni di Bersani. La scelta di Marini è inqualificabile!
La prima vittima di questa strategia? Ignazio Marino, probabilmente non andra’ neanche al ballottaggio alle comunali di Roma. Irresponsabili.