Piena concordia tra i partiti: pensione da settembre. Ma restano alcuni nodi
Quota 96: oggi è l’ennesimo giorno della verità.
L’emendamento presentato nei giorni scorsi al decreto 90 di riforma della pubblica amminisrtazione, verrà votato in Commissione a Montecitorio. Un bivio cruciale per il felice esito dell’operazione.
Il parere positivo dovrebbe essere una formalità, ma in questi casi le sorprese sono dietro l’angolo, a maggior ragione visto che si tratta di un provvedimento attesissimo, introdotto in una riforma originariamente rivolta a finalità differenti.
Lo sanno bene i diretti interessati: ogni giorno, da qui al primo settembre potrebbe essere decisivo in senso positivo o negativo. Vista la scarsità di tempo a disposizione per la maggioranza, infatti, è fondamentale che non si perda troppo tempo nei passaggi parlamentari, per assicurare ai 4mila dimenticati dalla legge Fornero di lasciare il lavoro prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
La presentazione dell’emendamento è stata ufficializzata dallo stesso Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio che già in sede di discussione del testo unico esodati, una decina di giorni fa, aveva assicurato l’impegno dei partiti di governo a risolvere la vicenda dei Quota 96 entro il primo settembre, giorno ufficiale di inizio dell’anno scolastico 2014/2015.
Parere positivo, oltre che dalla Commissione presieduta da Boccia, è arrivato, in merito all’emendamento, anche dai rappresentanti delle Commissioni Lavoro e Cultura.
Ecco l’emendamento nella sua versione ufficiale
Firmatari del provvedimento sono i deputati Ghizzoni, Saltamartini, Castelli, Palese, Marcon, Guidesi, Tabacci, Fauttilli, Librandi, Misuraca, più Damiano, Polverini, Gnecchi, Tripiedi, Calabria e Ariaudo. Dunque, sono rappresentate tutte le forze politiche presenti in parlamento: Partito democratico, Forza Italia, Nuovo Centrodstra, MoVimento5 Stelle, Sel, Lega Nord e le altre compagini minori.
Cosa resta da risolvereRestano, però, alcune incognite che verranno chiarite solo in sede di discussione. Una tra tutte, l’uscita del ministro della Pubblica istruzione Stefania Giannini, che ha annunciato la soluzione per i Quota 96 in un ancora ipotetico pacchetto scuola che dovrebbe includere anche le contestate norme di revisione del contratto docenti.
Altri nodi ancora irrisolti, e che i diretti interessati non mancano di lamentare, sono i due anni in più lavorati a seguito dell’errore nella legge Fornero, che non verrebbero riconosciuti, più l’eventuale liquidazione che verrebbe erogata con scadenza quadriennale dalla data di decorrenza della pensione (primo settembre 2014).
Insomma, per quanto la pensione dei Quota 96 oggi sia più vicina che mai, non tutte le questioni sono ancora sistemate. E c’è chi teme che questi punti da chiarire possano rallentare l’iter dell’emendamento, fino a protrarne l’entrata in vigore oltre il limite di inizio anno scolastico, A tal proposito, Francesco Boccia ha assicurato: “vigilerò sull’iter”.
Fonte: LeggiOggi