R. Lewandowski: «sono cattolico, non mi vergogno di Gesù»

Creato il 28 aprile 2013 da Uccronline

Facili le ironie dopo che le due più grandi squadre di calcio spagnole, Barcellona e Real Madrid, hanno preso quattro gol a testa nella partita di andata delle semifinali di Champions League contro, rispettivamente, Bayer Monaco e Borussia Dortmund.

Cristiano Ronaldo e compagni hanno ancora gli incubi di notte a forza di pensare a Robert Lewandowski, attaccante del Borussia Dortmund autore di tutte e quattro le reti segnate al Real Madrid. L’attaccante, scartato in Italia dalla Roma, è uno dei trascinatori anche della sua nazionale, la Polonia. Un campione che non ha timori a parlare pubblicamente della sua fede cattolica, anzi, ha anche aderito alla campagna dei cattolici polacchi chiamata “Non mi vergogno di Gesù”, dicendo: «Il mondo oggi sta andando molto veloce e a volte ci dimentichiamo i nostri valori e ciò che è veramente importante. La fede mi aiuta non solo in campo ma anche fuori da esso per cercare di essere una brava persona e seguire una strada giusta per la mia vita. Aderisco a questa campagna perché io sono cattolico e non mi vergogno di Gesù e di avere fede in Lui. So che Dio sempre mi guarda».

Un altro campione del calcio è certamente Lionel Messi, che ha recentemente dichiarato di voler dedicare il prossimo Mondiale al suo connazionale Papa Francesco. Javier Zanetti, capitano dell’Inter e anche lui argentino, ha avuto proprio avuto il privilegio di incontrare recentemente il Pontefice: «E’ stato un incontro emozionante perché quando è stato eletto, il primo desiderio che ho avuto è stato quello di incontrarlo», ha dichiarato. «Ho potuto farlo ed è stato un privilegio. Ho trovato di fronte a me una persona semplice, con un cuore enorme, che impiegherà tutte le energie necessarie per aiutare i fedeli». Ha poi aggiunto, da cattolico praticante: «La fede è cosi importante nel mondo e noi gli siamo tutti vicini».

Lasciando da parte l’onnipresente mondo del calcio, diamo spazio all’atletica: Daniele Greco ha vinto nel marzo scorso la medaglia d’oro nel salto triplo agli Europei in Svezia, ma ha un solo rimpianto: «Domenica, per più motivi, non sono riuscito ad andare in Chiesa», ha detto. «Cantavo nel coro della parrocchia di Galatone», una fede semplice vissuta con amici e fidanzata. «Ma per la mia attività non potevo seguire sempre le prove. Così ora, alla domenica, alternandomi con Federica e con Massimiliano alla chitarra, presto servizio alla comunità da solo. Sant’Agostino diceva che chi canta prega due volte». Una fede vissuta anche nello sport: «Non cerco di migliorarmi per la mia gloria, che è vana. Ma per quella di Dio. Condivido questo dono con Francesca. Quando ci siamo fidanzati, l’anello è stato un rosario. Dalle nostre parti si dice che il vento unisce i fumi e il Signore unisce le persone». Al punto che i due, a breve, trascorreranno qualche giorno di vacanza a Medjugorje.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :