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Rabat (Marocco ) /E' possibile cancellare nel mondo le bidonville ? /"Habitat -Nazioni Unite" ci prova

Creato il 29 novembre 2012 da Marianna06

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Circa 45 città del Marocco, secondo stime Onu, nel corso della Conferenza “Habitat-Nazioni Unite”, in corso in questi giorni a Rabat, è stato annunciato che hanno beneficiato della cancellazione delle baraccopoli sul loro territorio.

Fenomeno deleterio al massimo, che si era venuto a creare con l’urbanizzazione forzosa  negli anni scorsi, quando la vita in città appariva agli abitanti della campagna la panacea di tutti i loro mali possibili.

 Solo in Marocco dunque, la soluzione con esito positivo riguarda, secondo “Habitat-Nazioni Unite”, al momento il 70% degli abitanti con circa due milioni di persone.

Ma il discorso è molto più ampio e difficoltoso e riguarda il degrado urbano complessivo di molte delle nostre città del pianeta.

Infatti, globalmente, 227 milioni di uomini, donne, anziani e bambini, a partire dal 2000, grazie a “Habitat Nazioni Unite”, hanno migliorato la propria qualità della vita andando ad abitare in edifici e contesti dignitosi.

E la positività è da rilevare, a maggior ragione, se si calcola che nel mondo continua costantemente a registrarsi un aumento demografico progressivo. Nel solo continente africano abbiamo già un miliardo di popolazione con un’età media, senza dubbio di smentita, la più bassa al mondo.

In Asia, in città che sono autentici formicai umani, il miglioramento abitativo riguarda 172 milioni di persone con il 74 % di  abitanti ,che provengono da baraccopoli.

Molto bene  anche i dati presentati a Rabat e riguardanti Tunisia, Marocco ed Egitto.

Certamente si tratta di buoni e seri successi ma gli stessi organizzatori non  nascondono che c’è moltissimo ancora da fare. E questo un po’ dovunque.

L’Africa sub sahariana, tuttavia, per condizioni oggettive intrinseche alla sua realtà logistico-geografica  e politica ( territori difficili con condizioni estreme- guerre intestine- presidenti che sono dittatori), è quella che purtroppo ha beneficiato meno del “progetto”.

E , pertanto, lì  c’è sul serio tutto da fare.

Il continente latino-americano, invece, presenta sì dinamiche positive, ma la lettura dei dati risulta piuttosto difficile per cui emerge minore chiarezza.

Sono stati  sottolineati, però, dai relatori di “Habitat-Nazioni Unite” i miglioramenti notevoli di Brasile, Argentina e Colombia, in quanto in effetti ci sono stati, specie per quanto concerne attualmente le condizioni igieniche e i servizi in generale.

Essendo diminuito il numero di abitanti residente nelle  baraccopoli tra il 2000 e il 2010 (ultimi dati in possesso dei rilevatori) dal 32% al 39%,  c’è da pensare possibile una riduzione notevole  di gente che le  abiterà  da qui al 2020.

E questo, lavorando con olio di gomito, giorno dopo giorno, da parte degli esperti e collaboratori di ”Habitat-Nazioni Unite”, è già un’ ottima prospettiva che genera maggiore ottimismo nei confronti del “futuro”.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

In basso un'immagine di Rabat (Marocco), sede della Conferenza internazionale "Città senza baraccopoli"

 

Consiglio%20Rabat


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